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Cronaca
20.12.2024 - 08:26
A Vicenza, nella serata di mercoledì 18 dicembre, i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale hanno arrestato una donna di 46 anni, residente nella provincia, che si spacciava per operatrice socio-sanitaria. Le accuse mosse contro di lei sono di una gravità inaudita: omicidio aggravato, tentato omicidio, rapina, spaccio di farmaci a base di benzodiazepine e autoriciclaggio. Un'indagine complessa, durata nove mesi e coordinata dalla Procura della Repubblica di Vicenza, ha portato alla luce una serie di reati che risalgono al gennaio 2022.
La donna, che millantava qualifiche nel settore sanitario, avrebbe somministrato dosi letali di farmaci neurodepressori, come Xanax e Tavor, a diversi anziani. Questo comportamento criminale ha causato la morte di una donna e gravi danni alla salute di altre quattro persone. Le vittime, spesso trovate tramite annunci su gruppi locali di Facebook, si affidavano a lei per ricevere assistenza domiciliare. Tra le accuse, emerge anche una rapina aggravata ai danni di una delle vittime, derubata di preziosi successivamente rivenduti.
Le indagini hanno rivelato che la donna era un'assidua consumatrice di benzodiazepine, spesso ottenute senza prescrizione medica, e talvolta cedeva i farmaci a terzi. La Procura ha disposto perquisizioni in alcune farmacie locali per verificare eventuali irregolarità nell'acquisto dei farmaci. Inoltre, sono stati avviati ulteriori accertamenti, tra cui esami tossicologici che hanno confermato il sovradosaggio di farmaci come causa dei malori e, in un caso, del decesso.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha espresso il suo sdegno per quanto emerso, definendo l'accaduto un fatto sconvolgente, che scuote profondamente la nostra comunità. Ha lodato il lavoro dei carabinieri di Vicenza, sottolineando la necessità di fare chiarezza su accuse così gravi. Ha inoltre espresso vicinanza alle famiglie colpite, affermando che non ci sono parole per lenire il loro dolore, ma dobbiamo garantire che episodi come questo non accadano mai più.
L'AULSS 8 Berica e Azienda Zero hanno collaborato attivamente nelle indagini, fornendo dati e supporto logistico per approfondire le modalità operative della donna.
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