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Gioco e salute
20.12.2024 - 18:21
Immagine di repertorio
Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione del Tar Veneto respingendo il ricorso di una sala bingo di Venezia contro le limitazioni orarie imposte dal Comune. La sentenza sancisce la legittimità del regolamento che disciplina gli orari di apertura delle sale da gioco, stabilendo che l'interesse pubblico alla tutela della salute è prioritario rispetto agli interessi economici delle strutture.
La sala bingo aveva contestato il regolamento comunale, che stabilisce l'apertura delle sale dalle 8:30 alle 21:30 e limita il funzionamento degli apparecchi di gioco a specifiche fasce orarie: dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:30. Secondo la società ricorrente, il regolamento risultava in contraddizione con i titoli abilitativi precedentemente concessi e con la mancanza di una corretta istruttoria. Inoltre, veniva sollevato il problema di una disparità di trattamento tra le sale gioco e gli esercizi generalisti, come bar e tabaccherie, in cui le apparecchiature per il gioco sono utilizzate in modo accessorio.
Il Consiglio di Stato ha respinto tutte queste argomentazioni. Per quanto riguarda i titoli abilitativi, il Collegio ha affermato che il rilascio di permessi precedenti non può limitare la possibilità dell'amministrazione di adottare una nuova regolamentazione più restrittiva, basata su una rinnovata valutazione dell'interesse pubblico. Inoltre, in merito alla presunta carenza di istruttoria, i giudici hanno sottolineato che il regolamento era stato adottato sulla base di due rapporti del Dipartimento Dipendenze di Venezia, che avevano evidenziato il crescente fenomeno della ludopatia, con particolare riferimento all'uso di slot machine e VLT nelle ore serali e notturne.
La critica sulla disparità di trattamento tra le sale gioco e gli esercizi generalisti è stata respinta, con il Consiglio di Stato che ha sottolineato come le limitazioni orarie dovessero essere applicate uniformemente a tutti gli esercizi con apparecchiature da gioco. L'interesse pubblico alla tutela della salute, secondo i giudici, deve prevalere sugli interessi economici dei gestori delle sale gioco. Pertanto, la riduzione degli orari di apertura e del funzionamento degli apparecchi è ritenuta proporzionata e non tale da compromettere la sopravvivenza delle attività in questione.
Con questa sentenza, il Consiglio di Stato ribadisce l'importanza di regolamentare il settore del gioco d'azzardo in modo da tutelare la salute pubblica, in particolare la prevenzione della dipendenza da gioco, e afferma che le restrizioni imposte non devono compromettere il benessere dei cittadini.
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