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Sicurezza negli ospedali

Aggressioni al personale sanitario: proposte e solidarietà

Elisa Venturini (Forza Italia) condanna i recenti episodi di violenza all'ospedale di Abano e avanza nuove idee per garantire la sicurezza nei presidi sanitari

Elisa Venturini

Elisa Venturini, Forza Italia

L'episodio di violenza avvenuto presso l'ospedale di Abano ha scosso profondamente la comunità e richiamato l'attenzione sulla necessità di tutelare il personale sanitario. Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale del Veneto, ha espresso con forza la sua solidarietà a chi è stato vittima dell'aggressione.

“Quanto accaduto all’ospedale di Abano è un episodio gravissimo e inaccettabile. Il personale sanitario, che ogni giorno si impegna per la salute e il benessere dei cittadini, merita rispetto e protezione, non violenze o minacce. Esprimo la mia solidarietà più sincera a chi ha subito l’aggressione, sia fisica che psicologica, e il mio ringraziamento a chi è intervenuto per fermare l’assalitore, evitando conseguenze ancora più gravi”, ha dichiarato la consigliera regionale.

Venturini ha poi ricordato i recenti interventi legislativi per contrastare questo preoccupante fenomeno: “Grazie all’impegno della maggioranza di centrodestra, il Governo ha approvato una legge che prevede l’arresto in flagranza di reato – anche differito – per chi commette aggressioni ai danni del personale sanitario. È una misura necessaria per garantire la sicurezza di medici, infermieri e operatori sanitari, che spesso lavorano in situazioni di grande stress. Mi auguro che questa norma trovi piena applicazione e che chi si rende responsabile di tali atti risponda delle proprie azioni”.

La consigliera non si è però fermata qui e ha avanzato ulteriori proposte per migliorare la sicurezza negli ospedali: “Si potrebbe valutare la possibilità di introdurre presenze di vigilanza privata all’interno degli ospedali, soprattutto nelle situazioni in cui non sia possibile garantire la presenza costante della forza pubblica”.

Un altro tema centrale sollevato da Venturini riguarda la prevenzione. “Spesso le aggressioni vengono compiute da persone con problemi psichiatrici o di tossicodipendenza. Una valutazione andrebbe fatta anche su come strutturare i servizi per dare una risposta, in caso di necessità sanitaria, che tenga conto dello stato in cui le persone versano. Prevenire e gestire situazioni di disagio psichico o legate a dipendenze è cruciale per evitare che si trasformino in atti di violenza”.

Secondo la consigliera, è necessario un approccio integrato che coniughi misure repressive e preventive, per affrontare in modo mirato un fenomeno sempre più preoccupante, che interessa soprattutto il personale dei pronto soccorsi.

“Non solo una risposta repressiva, ma anche una valutazione in termini di prevenzione con riferimento a problematiche psichiatriche e di tossicodipendenza rappresenterebbe una risposta concreta e mirata per un fenomeno preoccupante”, ha concluso Venturini.

Le parole della consigliera sottolineano l'urgenza di intervenire a tutela di chi ogni giorno si trova in prima linea per garantire il diritto alla salute di tutti.

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