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Aggressione all'Imam di Padova: tensione al Bangladesh Cultural Center

Un 25enne tunisino aggredisce l'imam durante la preghiera del sabato: fermato dalla DIGOS e trasferito a Roma

Aggressione all'Imam di Padova: tensione al Bangladesh Cultural Center

Bangladesh Cultural Center Padova - foto di repertorio

Nel cuore del quartiere Arcella di Padova un episodio di violenza ha scosso la comunità del Bangladesh Cultural Center. Sabato scorso, poco prima dell'inizio della preghiera, un giovane di 25 anni ha chiesto di parlare con l'imam del centro. Tuttavia, l'imam, in ritardo, ha dovuto rimandare l'incontro a dopo la funzione religiosa. Questa attesa ha innescato una serie di eventi che hanno portato a un'aggressione inaspettata e preoccupante.
L'aggressore, un cittadino tunisino, ha perso la pazienza dopo la celebrazione religiosa. Senza alcun apparente motivo, ha afferrato l'imam per il collo, cingendolo con il braccio. Solo l'intervento tempestivo dei fedeli presenti ha evitato il peggio, separando i due. Ma la calma è stata di breve durata: il giovane ha tentato nuovamente di aggredire l'imam, questa volta con le mani. Ancora una volta, la comunità è intervenuta per riportare la situazione sotto controllo.
La situazione è ulteriormente degenerata quando il 25enne, ancora in preda all'agitazione, ha rivolto la sua attenzione verso un bambino presente alla cerimonia. Ha cercato di afferrarlo per il collo, ma anche in questo caso, i presenti sono riusciti a intervenire in tempo, evitando un possibile dramma.

Alle prime luci dell'alba, intorno alle 06:00, la DIGOS è intervenuta presso il Bangladesh Cultural Center. Il giovane è stato fermato e identificato: un cittadino tunisino irregolare con precedenti penali per resistenza a pubblico ufficiale e reati legati agli stupefacenti. Dopo gli accertamenti necessari, è stato denunciato in stato di libertà per minaccia aggravata e violenza privata.
La questura di Padova ha immediatamente attivato l'ufficio immigrazione, richiedendo il nulla-osta dell'autorità giudiziaria per il trasferimento del giovane in un Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR). Nel pomeriggio dello stesso sabato, il 25enne è stato accompagnato al CPR di Ponte Galeria, a Roma, in attesa di ulteriori provvedimenti.

L'intervento della DIGOS è stato decisivo per riportare la calma e garantire la sicurezza di tutti i presenti. La loro prontezza e professionalità hanno evitato che la situazione degenerasse ulteriormente, dimostrando l'importanza di un'efficace collaborazione tra le forze dell'ordine e le comunità locali.

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