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Diritti negati
15.01.2025 - 17:05
Alberto Trentini, foto pubblicata su facebook da Simone Venturini
"Chiediamo con forza e speranza che Alberto Trentini venga liberato e possa tornare all’affetto di familiari e amici". Questo l’appello lanciato oggi dall’avvocata Alessandra Ballerini e dai parenti del cooperante veneto scomparso il 15 novembre, dopo essere stato arrestato in Venezuela. In una nota congiunta, i familiari richiamano l'attenzione delle istituzioni italiane e venezuelane, chiedendo un intervento per risolvere la delicata vicenda.
La missione umanitaria di Alberto
Trentini, impegnato da oltre vent'anni come operatore umanitario, si trovava in Venezuela per lavoro. "La sua missione umanitaria – si legge nella nota – dovrebbe rappresentare un ponte di dialogo tra i due Paesi, una base per ottenere la sua liberazione e il suo rientro in Italia".
Secondo i familiari, la tradizione di familiarità tra italiani e venezuelani deve essere un incentivo per risolvere pacificamente la situazione. "La comunità italiana in Venezuela è una delle più grandi e importanti del Paese. Questo legame richiede un segnale di pacificazione", sottolineano i parenti.
La petizione
Nel frattempo, l'ondata di solidarietà cresce anche online. Da ieri, una petizione su change.org ha superato le 3.000 firme, con l’obiettivo di mobilitare le istituzioni italiane, europee e le Nazioni Unite. A promuoverla è Maria Giulia Palazzo, amica di Trentini, che nella descrizione della campagna denuncia l’assenza di informazioni sulle condizioni di salute fisica e mentale del cooperante.
La petizione chiede interventi urgenti per garantire il rispetto dei diritti fondamentali di Alberto: regolare assistenza consolare, legale e medica, oltre alla possibilità di contattare familiari e avvocati. "La protezione degli operatori umanitari ovunque nel mondo – conclude il testo – è un principio imprescindibile".
Un appello alla diplomazia
Nella complessità delle relazioni internazionali tra Italia e Venezuela, la vicenda di Alberto Trentini diventa un caso emblematico che richiama l’attenzione su temi più ampi: il rispetto dei diritti umani, la protezione dei cooperanti e il dialogo tra nazioni. Familiari e amici sperano che le istituzioni raccolgano il loro appello.
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