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Cronaca
23.01.2025 - 08:20
Una vasta operazione della Guardia di Finanza ha portato all’arresto di dieci persone – cinque colombiani e cinque italiani – accusate di aver organizzato un intenso traffico internazionale di cocaina dal Sudamerica verso l’Italia. Tra le regioni italiane coinvolte, il Veneto spicca come uno dei principali snodi di distribuzione della droga, insieme a Calabria e Lazio.
Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, hanno svelato un sofisticato sistema che prevedeva l’importazione della cocaina in forma liquida e la sua trasformazione in Italia grazie a un laboratorio clandestino. Per questa attività, l’organizzazione aveva fatto arrivare un “chimico” colombiano, esperto nella solidificazione della sostanza stupefacente, in vista di ulteriori e ingenti spedizioni.
L’operazione è stata condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Catanzaro, con il supporto dello Scico (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata) e del Comando Provinciale di Roma. Fondamentale anche la collaborazione della Dea statunitense, che ha contribuito a ricostruire la rete di trafficanti colombiani e i loro collegamenti diretti con organizzazioni criminali italiane.
Particolarmente attivo è risultato un gruppo basato nella Capitale, che utilizzava metodi ingegnosi per il trasporto e l’occultamento della cocaina: aerei charter, voli privati, corrieri ovulatori e navi con droga nascosta nei motori dei container frigoriferi. Durante i blitz, le unità cinofile antidroga e un cash dog hanno giocato un ruolo chiave nel garantire il successo dell’operazione.
Con questa operazione, le Fiamme Gialle hanno inferto un duro colpo al traffico internazionale di droga, dimostrando ancora una volta l’importanza della cooperazione tra forze dell’ordine italiane e internazionali.
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