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Dichiarazione di innocenza
23.01.2025 - 15:56
Tampone Covid19
Il dottor Roberto Rigoli e l'allora direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Patrizia Simionato sono stati assolti "perché il fatto non sussiste" dal Giudice del Tribunale di Padova, Laura Chillemi, nel contesto del processo riguardante i tamponi rapidi utilizzati durante la pandemia di COVID-19. L'assoluzione è stata emessa ai sensi dell'articolo 129 del codice di procedura penale, che consente al giudice di dichiarare immediatamente l'innocenza dell'imputato quando questa risulta evidente durante il processo.
L'avvocato Giuseppe Pavan, legale di Rigoli, ha dichiarato all'ANSA che "l'innocenza è emersa con assoluta evidenza", aggiungendo che non è stato necessario completare il processo, poiché i testimoni della pubblica accusa hanno suffragato la posizione difensiva. Rigoli ha operato in modo corretto e professionale durante l'emergenza pandemica, contribuendo significativamente alla salute pubblica.
Tuttavia, l'avvocato ha espresso anche un sentimento di tristezza per il periodo di sofferenza che Rigoli e la sua famiglia hanno dovuto affrontare a causa delle accuse infondate. "Nonostante gli sforzi del legislatore per garantire che i processi penali siano avviati solo con un solido impianto accusatorio, in questo caso è stata portata avanti un'accusa priva di fondamento e scientificità", ha commentato Pavan.
La vicenda dei tamponi rapidi in Veneto ha sollevato interrogativi sull'affidabilità delle decisioni prese durante la pandemia e ha messo in luce le difficoltà affrontate dai professionisti della salute in un periodo di crisi.
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