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Immigrazione clandestina

Trafficava esseri umani: arrestato dopo un incidente sul Passante di Mestre

Un giovane egiziano condannato a quattro anni per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina dopo un incidente stradale

Tragedia sul Passante di Mestre: Condannato Trafficante di Uomini

Un giovane egiziano di 25 anni è stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La sentenza è stata emessa dopo l'incidente avvenuto lungo il Passante di Mestre, avvenuto durante una notte di agosto, in cui l'uomo, alla guida di un'auto, si è schiantato contro un furgone Doblò. A bordo dell'Audi noleggiata, con targa polacca, erano presenti nove persone, tra cui cinque bambini siriani, di età compresa tra i 4 e gli 11 anni, e due adulti, genitori di alcuni dei bambini.

Il ragazzo era al volante insieme a un complice, anch'esso egiziano, che però è riuscito a scappare subito dopo l’incidente. Il giovane arrestato, dopo aver sostenuto di non essere lui alla guida, aveva raggiunto un accordo di patteggiamento con il pubblico ministero per una pena di 2 anni e 8 mesi, ma il giudice Claudia Ardita ha respinto l’accordo, ritenendo che la pena fosse troppo lieve. La giudice ha quindi disposto una condanna più severa e ha escluso la possibilità degli arresti domiciliari, imponendo il carcere.

L'incidente, che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, ha visto tre dei bambini coinvolti rimanere feriti, uno dei quali in maniera grave, e costretto a restare per lungo tempo in terapia intensiva. Fortunatamente, il piccolo si è ripreso. Da quel momento, però, la famiglia coinvolta è sparita nel nulla, e i genitori e i bambini sono scomparsi dopo l'incidente.

L’automobile era stata presa a noleggio, e i migranti avevano pagato ingenti somme di denaro: 7.000 euro per il padre e 6.000 euro per la madre, per cercare di raggiungere la Germania, dove avevano parenti. Il loro viaggio aveva avuto inizio ai confini della Slovacchia, un tragitto in cerca di una speranza, sfruttato dalle organizzazioni che gestiscono il traffico di esseri umani. La Procura ha evidenziato come il giovane arrestato fosse solo una pedina nelle mani dei trafficanti, mentre l’avvocato difensore ha già annunciato che farà ricorso in appello.

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