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Eccesso di controlli

Rimpatri delle salme: protesta dei marocchini a Verona

Sotto accusa la lentezza e le rigidità del Consolato per il rimpatrio delle salme: manifestazione in programma per domani

L'associazione marocchina di Padova

L'associazione marocchina di Padova

Le associazioni dei cittadini marocchini del Veneto scendono in piazza per protestare contro le difficoltà incontrate dai loro connazionali nel rimpatrio delle salme per le esequie in Marocco. Domani, infatti, si terrà una manifestazione sotto la sede del Consolato per il Nordest a Verona. Al centro della protesta, le lungaggini burocratiche e le procedure troppo rigide imposte dalla rappresentanza consolare, che, secondo i manifestanti, hanno causato numerosi disagi nelle ultime settimane.

I casi più eclatanti di questa situazione si sono verificati a Trieste e a Padova, dove i familiari dei defunti hanno dovuto affrontare ostacoli inaspettati. A Trieste, la salma di un giovane di 24 anni, deceduto per annegamento, ha subito una serie di complicazioni burocratiche, nonostante le rassicurazioni dei carabinieri. Il Consolato ha richiesto un test del DNA per verificare l'identità del defunto, mentre la sepoltura è avvenuta in un cimitero cattolico del capoluogo giuliano, causando l'indignazione dei familiari e della comunità marocchina. Una situazione analoga si è verificata a Padova, dove, per la mancanza di un documento d’identità, il Consolato non ha accettato il riconoscimento del corpo da parte di un familiare, ritenendolo insufficiente per procedere con il rimpatrio.

"Nonostante le problematiche siano state risolte, il malcontento è alto", ha dichiarato Mohamed Lhjiri, portavoce delle associazioni marocchine del Triveneto. "Il Consolato, che dovrebbe essere un punto di riferimento, è diventato invece un ostacolo, creando un clima di tensione tra i cittadini marocchini", ha aggiunto.

Le associazioni chiedono quindi una revisione delle procedure e una maggiore sensibilità verso le difficoltà dei cittadini marocchini, affinché situazioni come quelle di Trieste e Padova non si ripetano più in futuro.

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