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Operazione della Guardia di Finanza
12.02.2025 - 08:33
Continua l'azione di contrasto della Guardia di Finanza di Treviso contro gli opifici abusivi e il lavoro irregolare. Nell'ambito di un'operazione mirata alla tutela del "Made in Italy" e della sicurezza sul lavoro, le Fiamme Gialle, con il supporto di S.P.I.S.A.L., Ispettorato del Lavoro, A.R.P.A.V., Vigili del Fuoco e le amministrazioni comunali coinvolte, hanno eseguito controlli su quattro aziende manifatturiere nel trevigiano. Tre di queste, attive nel settore tessile e del packaging, sono risultate in condizioni di degrado e pericolo, portando al sequestro di tre laboratori e all'espulsione immediata di due lavoratori clandestini.
I controlli sono stati effettuati in aziende situate nei comuni di Istrana, Quinto di Treviso, Roncade e Zero Branco. In tre dei quattro laboratori controllati, estesi su superfici di 400, 100 e 60 metri quadri, sono state riscontrate gravi violazioni delle norme di sicurezza sul lavoro e ambientali. In particolare, sono emerse condizioni di estremo degrado, con uscite di sicurezza bloccate, scarse condizioni igieniche e la presenza di lavoratori clandestini.
La Guardia di Finanza ha quindi proceduto al sequestro urgente di tre immobili (del valore complessivo di 300mila euro), oltre a 33 macchinari e 37 banchi da lavoro (stimati in 50mila euro). Il provvedimento è stato successivamente convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Treviso.
Le irregolarità non si sono limitate alle condizioni di lavoro. Grazie alla collaborazione con gli uffici edilizi dei comuni interessati, è emerso che uno degli opifici tessili operava in un garage a Quinto di Treviso, mentre un altro a Zero Branco conteneva tre camere da letto abusive. Nel laboratorio di packaging di Istrana sono state rinvenute tre stanze da letto e una cucina realizzate senza autorizzazione.
Inoltre, nel laboratorio di imballaggi è stata accertata la mancanza delle autorizzazioni provinciali per l'emissione di sostanze tossiche derivanti dall’uso di colle e mastici, con potenziali rischi ambientali e sanitari.
Durante l'operazione sono stati identificati due lavoratori privi di permesso di soggiorno, per i quali è stato disposto l’immediato rimpatrio da parte della Questura di Treviso – Ufficio Immigrazione. I datori di lavoro sono stati denunciati per impiego di manodopera clandestina.
Uno degli opifici sequestrati era già stato sede, dal 2013, di tre diverse aziende che, attraverso un meccanismo di società "apri e chiudi", eludevano il fisco per oltre 500mila euro. Queste imprese cessavano l’attività senza adempiere agli obblighi tributari, trasferendo macchinari e personale a una nuova società, garantendosi così la continuità operativa senza rischiare sanzioni.
L'operazione della Guardia di Finanza di Treviso si inserisce in un più ampio piano di controlli per la tutela del "Made in Italy" e delle filiere produttive nazionali, con particolare attenzione al settore dell’abbigliamento e del packaging.
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