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Padova: un ritorno del morbillo

Quattro nuovi casi in un mese e 12.000 bambini non vaccinati: l'epidemia sembra minacciare di nuovo

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Il morbillo torna a preoccupare nel Padovano, una zona che non registrava casi dal 2019. A gennaio, sono stati segnalati quattro contagi tra adulti, di età compresa tra i 35 e i 50 anni, portando di nuovo alla luce una problematica che sembrava ormai sotto controllo.

Fino all’inizio del 2025, il morbillo era assente nel territorio, ma quest’anno sono emersi nuovi casi, sollevando preoccupazioni tra gli esperti. Sebbene il numero di contagi appaia limitato, la malattia è altamente infettiva e potrebbe essere il segno di un possibile aumento dei casi, soprattutto in un contesto di calo delle vaccinazioni.

Il morbillo è causato dal Morbillivirus, un virus a RNA. Fino agli anni Sessanta, le epidemie erano una realtà devastante, con milioni di morti ogni anno. Tuttavia, grazie alla diffusione dei vaccini, l'incidenza della malattia si è ridotta drasticamente. Purtroppo, nel 2022 si sono registrati circa 136.200 decessi, principalmente nei bambini dei Paesi in via di sviluppo.

Il Padovano aveva già vissuto una fase critica nel 2017, quando si registrarono 127 casi di morbillo. Dopo un periodo di calo nel 2018 e 2019, sembrava che la malattia fosse sotto controllo. Ma la recente ricomparsa desta nuovi timori, considerando che circa 12.000 bambini sotto i 15 anni non sono stati vaccinati. La crescente resistenza delle famiglie alla vaccinazione potrebbe favorire la diffusione del virus.

La prevenzione tramite vaccinazione rimane l'unica soluzione per evitare la diffusione della malattia. Nonostante l’obbligo vaccinale per morbillo, parotite e rosolia, i tassi di adesione sono in calo. Il dottor Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 6, avverte che è essenziale mantenere alta la vigilanza: un singolo caso può infettare fino a 15 persone, dimostrando quanto il morbillo sia contagioso.

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