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Cronaca giudiziaria
05.03.2025 - 10:55
Il lungo processo riguardante l'ex direttore della centrale Enel di Fusina, Niero Tabacchi, si è finalmente concluso con la sua assoluzione. Tabacchi, oggi 91enne, era stato accusato di non aver garantito la sicurezza del personale contro il rischio di esposizione all’amianto, materiale utilizzato negli anni Settanta per la coibentazione degli impianti.
Il caso risale al 2016, quando la Procura avviò un'indagine a seguito di una denuncia delle famiglie di tre operai morti a causa di mesotelioma, un cancro causato dall’inalazione di fibre di amianto. Il processo ha preso il via nel 2019, quando Tabacchi aveva già 85 anni, e si è concluso ieri con una sentenza favorevole per l'imputato. La giudice Francesca Zancan ha infatti assolto Tabacchi con la formula "il fatto non sussiste".
Il pubblico ministero aveva richiesto una condanna a due anni con sospensione della pena, mentre le parti civili, tra cui l'Associazione vittime dell’amianto e la Cisl, avevano chiesto risarcimenti tra i 200 e i 250 mila euro. Tuttavia, le famiglie delle vittime sono state risarcite e si sono ritirate dal processo.
Durante le ultime udienze, si è anche presentato in aula per raccontare la sua esperienza alla guida della centrale negli anni Sessanta e Settanta, spiegando che le norme di sicurezza erano stabilite a livello centrale e non a livello locale. Ora, dopo anni di attesa, il caso giudiziario è stato chiuso.
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