Scopri tutti gli eventi
Mistero irrisolto
11.03.2025 - 15:31
Foto della coppia, dal programma Chi l'ha visto di Rai 3
Dopo sette anni, la famiglia di Daniel Pascal Albanese chiede che venga riaperta l’indagine sulla sua morte e su quella della compagna Sofiya Melnyk, avvenute nel 2017 e archiviate dalla Procura di Treviso come un caso di omicidio-suicidio. I familiari dell’uomo, assistiti dagli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini, sostengono che le indagini siano state lacunose e che vi possano essere elementi per ipotizzare un duplice omicidio, con il coinvolgimento di una terza persona.
La vicenda risale al 26 novembre 2017, quando Albanese, 50 anni, fu trovato impiccato nella sua abitazione a Cornuda. Un mese dopo, la vigilia di Natale, il corpo di Sofiya Melnyk, 43enne di origine ucraina, venne rinvenuto in un burrone nei boschi di Borso del Grappa, avvolto in un sacco della spazzatura. Secondo la tesi ufficiale, l’uomo avrebbe ucciso la compagna e poi si sarebbe tolto la vita, ma i suoi familiari non credono a questa ricostruzione.
Gli avvocati della famiglia Albanese hanno presentato opposizione alla richiesta di archiviazione, indicando nuovi testimoni da ascoltare e sottolineando la necessità di rivalutare alcune perizie medico-legali. La difesa contesta il fatto che alcune analisi non siano state condotte in modo approfondito e segnala una perizia della dottoressa Donatella Fedeli che mette in evidenza carenze investigative tali da non permettere di affermare con certezza che si sia trattato di suicidio.
Un elemento cruciale riguarda la vita privata di Melnyk, che intratteneva relazioni con diversi uomini sotto diverse identità. Sebbene inizialmente si fosse ritenuto che la coppia avesse accettato questa situazione, emerge una conversazione del novembre 2017 in cui Albanese si dice preoccupato per un confronto che la compagna avrebbe dovuto avere con un uomo. Inoltre, si chiede di effettuare un sopralluogo nell’unità abitativa situata all’ultimo piano della palazzina, mai ispezionata durante le indagini.
La richiesta di riapertura del caso si basa sulla convinzione che elementi cruciali non siano stati adeguatamente valutati. La famiglia di Albanese spera che nuovi accertamenti possano portare a una verità diversa da quella ipotizzata dalla Procura e che si faccia piena luce su una vicenda ancora avvolta nel mistero.
Edizione
I più letti
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516