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Assolto dalla Corte d'Appello l'ex comandante della Polizia Locale, Maurizio Cavatton

La Corte d'Appello annulla la sospensione e conferma la correttezza delle azioni del funzionario nel concorso pubblico di Montegrotto Terme

Assolto dalla Corte d'Appello l'ex comandante della Polizia Locale, Maurizio Cavatton

Maurizio Cavatton, ex comandante della Polizia Locale di Montegrotto Terme, è stato completamente scagionato dalla Corte d'Appello di Venezia dopo un lungo processo legale legato alla gestione di un concorso pubblico per quattro agenti della polizia locale, dove ricopriva il ruolo di presidente della commissione. I giudici veneziani hanno annullato la sospensione disciplinare di quattro mesi, che era stata imposta precedentemente.

La vicenda risale al 2020, quando Cavatton venne accusato di aver commesso errori nella correzione degli elaborati del concorso, escludendo ingiustamente cinque candidati. Gli veniva contestato di non aver affidato il controllo a una ditta esterna, il che avrebbe provocato un ritardo nel completamento del processo concorsuale. Inoltre, si rimproverava la sua proposta di una soluzione che non rispettava il parere legale richiesto dall'allora segretaria comunale, Paola Carraro.

Nonostante le accuse, la Giunta Comunale di Montegrotto Terme, dopo aver consultato esperti, ha deciso di seguire la linea suggerita da Cavatton, in conformità con le norme che permettono la revisione degli atti in via di autotutela amministrativa. Tuttavia, l'ex segretaria comunale, insoddisfatta della decisione, ha sollecitato il Comune di Solesino (ente di appartenenza di Cavatton) a avviare un procedimento disciplinare.

Il sindaco di Montegrotto Terme, Riccardo Mortandello, ha sottolineato che la vicenda andava oltre la semplice burocrazia, rappresentando un campanello d'allarme per una maggiore trasparenza e responsabilità nell'amministrazione pubblica. Mortandello ha spiegato che il caso Cavatton dimostrava come, troppo spesso, il merito fosse sacrificato a logiche personalistiche.

Nonostante la sollecitazione della segretaria, Mortandello ha comunicato al Comune di Solesino che non c'erano danni per il Comune di Montegrotto e che le procedure seguite erano corrette. Tuttavia, Cavatton subì comunque una sospensione disciplinare di quattro mesi, proprio alla fine della sua carriera.

Ora, la Corte d'Appello ha escluso la responsabilità di Cavatton, spiegando che eventuali errori dovevano essere attribuiti a tutta la commissione e non c'era obbligo di affidare la correzione a ditte esterne. Inoltre, la Giunta Comunale aveva il diritto di decidere come procedere, e pur non essendo l'unica opzione, la decisione si allineava con le più recenti interpretazioni giuridiche. La Corte ha anche preso in considerazione il fatto che il ritardo fosse dovuto alla sospensione delle scadenze durante l'emergenza COVID.

Il sindaco Mortandello ha commentato la sentenza dicendo che non solo rappresentava una vittoria per Cavatton, ma anche un avvertimento contro l'abuso di potere da parte di funzionari nelle istituzioni locali. Ha aggiunto che alcuni utilizzavano la loro posizione per ostacolare legittimi provvedimenti amministrativi, come nel caso di Cavatton, che aveva subito danni ingiustificati per aver seguito procedure legittime. Mortandello ha concluso affermando che la sentenza restituiva dignità a Cavatton e confermava la correttezza delle scelte dell'amministrazione comunale, sempre orientata alla trasparenza e all'efficienza.

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