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Cronaca
31.03.2025 - 10:38
Una violenta valanga ha colpito due gruppi di scialpinisti sul versante trentino del Gruppo Ortles-Cevedale, provocando gravi danni e causando il ferimento di una donna di 51 anni, residente in provincia di Vicenza. La donna è stata trascinata per circa 400 metri lungo il pendio che si affaccia sulla Val della Mite, mentre altre due persone sono rimaste coinvolte nell'incidente, una delle quali ha riportato ferite non gravi.
La zona, segnalata con un’allerta moderata, ha visto anche il distacco di un’altra slavina in Val d'Ultimo, sulla cima di Tovo, con un ferito lieve. Tristemente, un escursionista ha perso la vita dopo essere precipitato da un sentiero ai Corni di Canzo, nel Triangolo Lariano, probabilmente a causa di un malore.
Il distacco della valanga sul Monte Vioz, parte del massiccio del Cevedale in Val di Pejo, è avvenuto intorno alla tarda mattinata a circa 3.500 metri di altitudine. Grazie a una segnalazione tempestiva da parte di altri scialpinisti, che hanno assistito al distacco dalla cima, i soccorritori sono intervenuti rapidamente.
Nel complesso, i due gruppi stavano salendo verso la cima quando sono stati travolti. Tre membri sono stati trascinati per circa 400 metri lungo il versante, mentre altri due sono stati coinvolti ma non hanno subito trascinamenti. Fortunatamente, tutti sono rimasti in superficie, evitando sepolture complete sotto la neve. Solo alcuni hanno riportato ferite: una donna e un uomo sono stati gravemente feriti, mentre una terza persona ha riportato escoriazioni.
Sul luogo sono intervenuti tre elicotteri, che hanno evacuato i feriti e portato in quota le unità cinofile per le operazioni di ricerca con l'Artva. La prima ferita, una donna del 1974 di Valdagno, è stata trasportata d’urgenza con il primo elicottero. La seconda persona ferita, un uomo del 1971 di Livo (Trento), è stato evacuato con il verricello e portato inizialmente all'ospedale di Cles, per poi essere trasferito al Santa Chiara di Trento.
Per prevenire altri rischi, i tecnici del soccorso alpino hanno fermato altri scialpinisti presenti in zona, ritenendo il terreno ancora potenzialmente pericoloso. Tutti sono stati condotti lontano dal fronte della valanga per evitare ulteriori incidenti.
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