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Cronaca
04.04.2025 - 10:57
Un'operazione delle forze dell'ordine ha scoperchiato un'allarmante realtà in una ditta di Limena che si occupa di commercio all'ingrosso di abbigliamento e accessori usati. L'ispettorato del lavoro, insieme a polizia, Guardia di Finanza e Spisal, ha avviato il blitz in seguito alla denuncia di un'ex dipendente, che reclamava stipendi non pagati. L’ispezione ha rivelato una serie di violazioni che hanno spinto le autorità ad ordinare la sospensione dell'attività e a comminare pesanti sanzioni al titolare.
L'azienda, gestita da un quarantenne di origine italo-camerunense, è stata immediatamente chiusa dopo che gli ispettori hanno riscontrato numerose irregolarità nei contratti di lavoro e nelle misure di sicurezza. In particolare, sono emersi problemi seri legati all'assenza di contratti regolari per tre dei dieci lavoratori presenti in azienda, che erano tutti in possesso di permesso di soggiorno. Ogni lavoratore non regolarmente assunto ha fatto scattare una multa di 2.500 euro, per un totale di 7.500 euro di sanzioni.
Il titolare dell’impresa, che al momento dell’ispezione non si trovava sul posto, è stato multato anche per la carenza di sicurezza sui macchinari. Una pressa idraulica, infatti, risultava priva di un'adeguata protezione, creando un serio rischio per la salute e l'incolumità dei lavoratori. A fronte di questa mancanza, è stata inflitta una sanzione amministrativa da 10.000 euro, con l’ordine di adeguare subito le attrezzature alle normative di sicurezza.
L’attività della ditta rimarrà sospesa fino a quando il titolare non avrà messo in regola i contratti di lavoro e risolto tutte le irregolarità rilevate durante il controllo. La vicenda dimostra l'importanza di rispettare le leggi sul lavoro e sulla sicurezza, evidenziando come la non osservanza di queste norme possa mettere in pericolo non solo la legalità dell’impresa, ma anche la vita dei dipendenti.
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