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Emergenza carceri

Detenuto aggredisce agenti penitenziari a Padova, Sappe denuncia la situazione critica nelle carceri

Il grave episodio al Due Palazzi di Padova solleva il problema del sovraffollamento e della gestione della sicurezza. Già centinaia di aggressioni nel 2025

Il carcere Due Palazzi di Padova

Il carcere Due Palazzi di Padova

Un episodio di violenza si è verificato ieri nel carcere "Due Palazzi" di Padova, dove un detenuto di 30 anni, di nazionalità straniera, ha aggredito alcuni agenti della polizia penitenziaria. L'attacco ha provocato ai membri del personale ferite che hanno richiesto prognosi fino a 30 giorni. La situazione, segnalata dal segretario triveneto del Sappe, Giovanni Vona, ha messo in luce una difficoltà crescente nella gestione della popolazione detenuta, con episodi che si moltiplicano e spesso sfociano in gravi conflitti.

"Ormai è evidente l'impossibilità di gestire il quotidiano all'interno delle strutture carcerarie. Ogni giorno è una lotta per mantenere l'ordine", ha dichiarato Vona. Il personale della Casa di reclusione "Due Palazzi" lamenta da tempo un carico di lavoro insostenibile, esprimendo preoccupazione per l'inerzia dell'amministrazione e per la scarsità di risorse destinate a risolvere i problemi strutturali.

Anche il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha commentato l'episodio con toni preoccupati, sottolineando che le criticità del sistema penitenziario italiano sono ormai una realtà quotidiana. "Le tensioni sono costanti e il sovraffollamento non fa che peggiorare le condizioni di lavoro del personale penitenziario", ha dichiarato Capece. Il sindacato ha rinnovato la richiesta di potenziare, dove possibile, l'area penale esterna, una misura che potrebbe contribuire a ridurre la pressione all'interno delle carceri.

Il bilancio degli atti di violenza è preoccupante: "Dal inizio dell'anno, sono centinaia i ferimenti, le colluttazioni e le aggressioni subite dagli agenti", ha aggiunto Capece. Le condizioni all'interno delle strutture penitenziarie, dunque, restano una delle emergenze più gravi del sistema giuridico italiano.

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