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Emergenza lavoro
07.04.2025 - 16:44
Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Vega
Il Veneto si ritrova sull’orlo di un’emergenza che non fa rumore, ma miete vittime ogni giorno: quella delle morti sul lavoro. I dati dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre sono chiari e allarmanti: nel primo bimestre del 2025 si contano 15 decessi, più del triplo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando furono solo 4.
Un aumento drammatico, che riporta la regione in zona arancione per incidenza di mortalità e fa temere un imminente passaggio alla zona rossa. "I numeri raccontano una tragedia più che triplicata – afferma Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio – e pongono la sicurezza sul lavoro come priorità assoluta."
A far tremare di più è il dato di Venezia, dove l’indice di rischio ha raggiunto quota 13,6 morti per milione di occupati, più del triplo rispetto alla media nazionale, ferma a 4,2. Seguono Vicenza (5,1) e Padova (4,5), anch’esse in zona arancione. Le altre province, come Treviso e Verona, restano per ora in zona bianca.
Degli 11 decessi avvenuti durante l’attività lavorativa, 5 sono stati registrati proprio nella provincia di Venezia. A questi si aggiungono 4 incidenti mortali in itinere, ovvero nel tragitto casa-lavoro, che portano il bilancio complessivo a 15 vittime totali. Un dato che desta ulteriore preoccupazione è quello sulle vittime straniere: 8 su 15, un dato che conferma la maggiore esposizione al rischio dei lavoratori immigrati.
Nonostante la strage, le denunce totali di infortunio sono in lieve calo: 10.793 contro le 10.925 di febbraio 2024. Ma è Padova a guidare la classifica per numero di denunce (2.145), seguita da Verona, Vicenza, Treviso e Venezia.
Il settore più colpito continua a essere quello manifatturiero, con 1.776 infortuni registrati, seguito da costruzioni (597), commercio (535), trasporti (493) e sanità (491).
Anche il genere e la provenienza geografica rivelano tendenze preoccupanti. Le lavoratrici infortunate sono 3.710, con 3 decessi. I lavoratori stranieri hanno subito 2.576 infortuni, di cui ben 8 mortali.
L’Osservatorio Vega continua a monitorare la situazione attraverso la propria mappatura del rischio, che classifica le regioni italiane in base all’incidenza degli infortuni mortali ogni milione di occupati. La scala va dal bianco (basso rischio) al rosso (massimo rischio), passando per giallo e arancione.
Il Veneto, che solo un anno fa era in zona bianca, oggi è in zona arancione, con la prospettiva concreta di finire presto in zona rossa. Un segnale che impone una riflessione urgente e interventi immediati per fermare questa scia di sangue invisibile ma quotidiana.
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