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Svelati nuovi retroscena per il delitto Fontanafredda

Liti familiari per terreni in Albania dietro il delitto del connazionale

Vladimir Topjana, la vittima

Vladimir Topjana, la vittima

Alla base dell’omicidio avvenuto domenica sera a Fontanafredda, in provincia di Pordenone, ci sarebbero questioni economiche legate alla proprietà di alcuni terreni in Albania. A perdere la vita, Vladimir Topjana, 43 anni, di origini albanesi e residente a Cordenons, colpito da due proiettili – uno all’addome, l’altro alla testa – esplosi da una pistola Beretta calibro 7,65.

A sparare è stato Roger Shota, 34 anni, anch’egli di origini albanesi ma con cittadinanza italiana, domiciliato a Sacile. L’uomo ha confessato il delitto ed è ora in carcere, insieme al padre Pren, 66 anni, accusato di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione e dall’uso di un’arma.

Gli investigatori dell’Arma dei Carabinieri, dopo aver raccolto testimonianze e interrogato i familiari dei due uomini, sono riusciti a ricostruire il movente del gesto: vecchi rancori legati alla spartizione di alcuni terreni in patria, che coinvolgevano le famiglie delle rispettive mogli.

La tensione tra i due si sarebbe già manifestata poco prima, con un primo alterco avvenuto davanti a un locale di Sacile. In quell’occasione, secondo quanto emerso, Topjana avrebbe colpito con un pugno Shota. Quest’ultimo si sarebbe poi recato a casa a prendere il padre per tornare insieme a Fontanafredda e affrontare nuovamente il connazionale.

Il secondo incontro si è trasformato in una colluttazione. Shota, al culmine della lite, ha estratto l’arma nascosta alla caviglia – risultata rubata nel ravennate lo scorso agosto – e ha fatto fuoco. Dopo il delitto, ha riaccompagnato il padre a casa e si è poi diretto dal suo datore di lavoro, a cui ha confessato quanto accaduto. È stato proprio quest’ultimo a convincerlo a costituirsi.

Padre e figlio si trovano ora detenuti rispettivamente nelle carceri di Pordenone e Treviso. La posizione del genitore è al vaglio degli inquirenti e potrà essere rivista anche sulla base degli esiti dell’autopsia e degli accertamenti diagnostici sulla salma, che sarà sottoposta a una TAC preliminare.

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