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Vigonovo, sequestrato un immobile intestato a prestanome: scoperti nel giardino oro e gioielli rubati

La Polizia di Stato ha sequestrato un'abitazione riconducibile a un noto pregiudicato padovano

Vigonovo, sequestrato un immobile intestato a prestanome: scoperti nel giardino oro e gioielli rubati

Nella mattinata di mercoledì 9 aprile, la Squadra Mobile di Padova ha eseguito un sequestro preventivo su un immobile situato nel comune di Vigonovo, disposto dal Tribunale di Padova su richiesta della Procura. L’abitazione, formalmente intestata a un sessantenne veneziano, è risultata di fatto nella disponibilità di un pregiudicato quarantenne di origine rom, già noto alle forze dell’ordine per una lunga serie di reati contro il patrimonio e la persona.

L’operazione è scaturita da un’indagine volta a contrastare il riciclaggio di denaro illecito e ha condotto alla denuncia dei due soggetti per i reati di intestazione fittizia di beni, ricettazione e riciclaggio. Il sospetto, suffragato dalle prove raccolte, è che l'immobile sia stato acquistato al fine di eludere le norme sulle misure di prevenzione patrimoniali e agevolare il reimpiego di “denaro sporco”. L’acquisto, per un valore di 86.000 euro, è avvenuto infatti attraverso contanti versati poco prima su conti correnti intestati al prestanome, rendendo l’operazione altamente sospetta e non tracciabile.

Durante l'esecuzione del sequestro, il pregiudicato è stato trovato proprio all'interno della proprietà. Contestualmente è stata effettuata una perquisizione dell’intera area che ha portato a una scoperta clamorosa: nel giardino dell’abitazione, sotto un cumulo di terra, gli agenti hanno rinvenuto un involucro in cellophane sottovuoto contenente circa 600 grammi di lamine d’oro, anelli e bracciali tempestati di diamanti e pietre preziose. Inoltre, sono stati sequestrati 3.400 euro in contanti.

Le analisi successive hanno permesso di stabilire che parte degli oggetti preziosi erano stati rubati in due distinte occasioni. Il primo episodio risale a un anno fa e ha coinvolto un orafo ungherese derubato in provincia di Vicenza; il secondo, più recente, riguarda un orafo vicentino vittima di furto nel novembre 2024. In entrambi i casi, i malviventi avevano seguito le vittime e approfittato di un momento di distrazione per infrangere i vetri delle auto e sottrarre le borse contenenti oro e gioielli.

Il valore complessivo dei beni rubati ammonta a circa 30.000 euro (11.000 e 20.000 euro per ciascun furto). Una volta identificati, i gioielli sono stati restituiti ai legittimi proprietari. Per il materiale recuperato, l’uomo è stato formalmente indagato per ricettazione.

Le indagini confermano ulteriormente come l’immobile di Vigonovo sia stato acquistato con proventi di attività illecite. Il quarantenne, pur non svolgendo alcuna attività lavorativa ufficiale, ha accumulato un impressionante numero di precedenti penali e condanne dai tribunali di Udine, Venezia, Vicenza, Bologna, Milano, Trento e Padova, per reati quali furti, rapine, detenzione illegale di armi, associazione a delinquere e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo un lungo periodo in carcere, è tornato in libertà nel 2022, continuando tuttavia a delinquere, soprattutto ai danni di orafi e rappresentanti del settore dei preziosi.

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