Nella mattinata di mercoledì 9 aprile, gli agenti della Divisione di Polizia Amministrativa e di Sicurezza della Questura di Padova hanno eseguito un provvedimento di sospensione della licenza nei confronti di una sala slot e video lottery gestita da cittadini cinesi, situata nel comune di Monselice. La misura, disposta dal Questore Marco Odorisio, prevede la chiusura dell’attività per 30 giorni, a causa di gravi e ripetute violazioni amministrative riscontrate nel tempo.
Il provvedimento arriva al termine di un percorso ispettivo mirato alla prevenzione e repressione del gioco illegale e alla tutela delle fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare i minori. Già lo scorso 20 dicembre, la stessa attività era stata destinataria di un provvedimento analogo, sempre della durata di trenta giorni, poiché risultata luogo di spaccio di sostanze stupefacenti e abituale punto di ritrovo per soggetti con numerosi precedenti penali. Nonostante la sospensione e la successiva riapertura, il titolare non ha rispettato le prescrizioni previste dalla normativa vigente in materia di gioco lecito.
I controlli condotti dagli agenti della Questura hanno accertato che la sala rimaneva sistematicamente aperta anche durante le fasce orarie in cui la legge vieta il funzionamento delle slot machine e delle video lottery. La Legge Regionale del Veneto impone, infatti, il divieto di utilizzo degli apparecchi da gioco nelle ore di entrata e uscita dalle scuole – dalle 7.00 alle 9.00, dalle 13.00 alle 15.00 e dalle 18.00 alle 20.00 – proprio per evitare l’esposizione al rischio di dipendenza da parte dei più giovani.
Ulteriore elemento di irregolarità è stata la presenza, all’interno del locale, di un dispositivo POS per il pagamento elettronico, anch’esso vietato dalla normativa regionale nelle sale gioco. Questo strumento rappresenta un fattore critico per le persone affette da ludopatia, poiché consente un accesso continuo e facilitato al denaro da impiegare nel gioco.
Alla luce del complesso delle violazioni riscontrate, e in applicazione dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), il Questore della Provincia di Padova ha disposto la sospensione della licenza per trenta giorni, ritenendo sussistenti i presupposti per un intervento urgente e immediato a tutela della legalità e della salute pubblica.