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Molestie in convento

Fuggono dal convento e spariscono, ma prima avvisano i Carabinieri: la disavventura di cinque suore trevigiane

Si erano schierate con la badessa allontanata dalla curia: dopo mesi di pressioni psicologiche fuggono dal convento di Vittorio Veneto

Il convento da cui le suore sono fuggite

Il convento da cui le suore sono fuggite

Cinque suore di clausura hanno lasciato il monastero dei Santi Gervasio e Protasio, a San Giacomo di Veglia, frazione di Vittorio Veneto, dandosi alla macchia. Un gesto clamoroso maturato in un contesto di crescente disagio interno alla comunità religiosa.

La notizia è stata riportata dal Gazzettino, che ha raccolto anche la testimonianza di una delle religiose coinvolte, la più giovane del gruppo. Le suore, prima di allontanarsi, si sono recate dai carabinieri per comunicare la loro decisione e scongiurare l’allarme per una possibile scomparsa.

All’origine del malessere che ha portato alla fuga, il clima di tensione che da due anni aleggiava nel monastero, segnato da ispezioni canoniche ripetute e culminato con il commissariamento della struttura, avvenuto lo scorso Venerdì Santo, e la rimozione definitiva della badessa.

Secondo quanto riferito, tutto è iniziato con una lettera inviata a Papa Francesco da quattro consorelle – poi allontanate – in cui venivano mosse accuse alla madre superiora. Le cinque suore fuggite si erano schierate apertamente a difesa della badessa, subendo per questo, raccontano, forti pressioni psicologiche.

Negato anche il permesso formale di uscita che avevano richiesto qualche giorno fa, le religiose hanno infine deciso di abbandonare insieme la clausura, convinte che l’ambiente fosse ormai diventato insostenibile.

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