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Tutela dei lavoratori
30.04.2025 - 18:25
Immagine di repertorio
Tensione crescente alle Acciaierie Venete di Dolcè, in provincia di Verona, dove alcuni rappresentanti sindacali sono stati identificati dai Carabinieri mentre svolgevano regolarmente le proprie attività lavorative. L’episodio è avvenuto alla vigilia di uno sciopero e relativo presidio annunciati dalle sigle sindacali. A denunciarlo in una nota congiunta sono i segretari generali della Cgil e della Cisl di Verona, Francesca Torcieri e Giampaolo Veghini.
Secondo quanto riferito dai sindacati, l'intervento delle forze dell’ordine sarebbe avvenuto su richiesta della proprietà, “al fine evidente di valutare preventivamente la legalità dello sciopero”, si legge nella nota. Un'azione definita “gravissima” dai sindacalisti, che ritengono violato il normale iter di comunicazione con le autorità competenti.
“In occasione di scioperi e manifestazioni – spiegano Torcieri e Veghini – è prassi consolidata mantenere un contatto diretto con la Questura, che è l’organo istituzionalmente preposto alla gestione dell’ordine pubblico e alla tutela del diritto di espressione. Saltare questa interlocuzione è un atto che genera insicurezza tra i lavoratori e può essere percepito come un tentativo di condizionamento preventivo”.
Un giudizio condiviso anche dai rappresentanti di categoria Martino Braccioforte (Fiom Cgil) e Adriano Poli (Fip Cisl), che si dicono “sbalorditi” per la modalità adottata. “Abbiamo sempre rispettato le regole, informando con trasparenza le forze dell’ordine su modalità e finalità delle mobilitazioni sindacali. Comprendiamo il nervosismo di alcune aziende nel confronto con i lavoratori, ma metodi simili sono del tutto nuovi e preoccupanti, specialmente se avallati da chi dovrebbe garantire imparzialità”.
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