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Lavoro nero e sicurezza violata: maxi operazione dei Carabinieri in provincia di Treviso

Scoperti 13 lavoratori irregolari, 7 attività sospese e sanzioni per oltre 180mila euro

Lavoro nero e sicurezza violata: maxi operazione dei Carabinieri in provincia di Treviso

Le forze dell'ordine al lavoro

Blitz dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) di Treviso, affiancati dall’Arma territoriale, in una vasta operazione di controllo sul rispetto delle normative lavorative e di sicurezza. L’attività, estesa su tutto il territorio provinciale, ha coinvolto principalmente i settori dell’agricoltura, dell’edilizia e dei pubblici esercizi, portando alla luce un quadro preoccupante di irregolarità diffuse.

Nel corso delle ispezioni sono stati identificati 13 lavoratori “in nero”, due dei quali privi di permesso di soggiorno. In particolare, in un campo di kiwi ad Arcade, due aziende agricole sono state trovate a impiegare cinque lavoratori senza contratto: una di esse, gestita da un cittadino extracomunitario, aveva tra i suoi dipendenti un clandestino. A Spresiano, invece, un lavoratore addetto alla raccolta degli asparagi operava in totale assenza di copertura previdenziale e assicurativa.

La situazione non migliora nei pubblici esercizi. A Valdobbiadene, un kebab è stato chiuso per lavoro nero e per gravi violazioni sulla sicurezza: mancava persino il Documento di Valutazione dei Rischi, elemento basilare per la tutela del personale. Altre irregolarità sono state riscontrate in un ristorante di San Fior, in un bar di Spresiano, e in un locale di Susegana, dove in totale sono stati scoperti sei lavoratori non dichiarati.

In totale sono sette le attività sospese per infrazioni sul lavoro nero e per carenze in materia di sicurezza. A ciò si aggiungono dieci aziende sanzionate per inadempienze come l’omessa formazione dei dipendenti, la mancata nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e l’assenza di sorveglianza sanitaria.

I controlli hanno interessato anche le aree di Ormelle, Altivole, Volpago del Montello e Oderzo, rivelando un fenomeno diffuso e trasversale. Il bilancio complessivo delle sanzioni parla chiaro: ammende per circa 180.000 euro, a conferma della necessità di un'azione costante e capillare sul fronte della legalità e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

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