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Cronaca
08.05.2025 - 12:30
Immagine di repertorio
È accusato di omicidio stradale il ventenne Andrea Kovacaj, alla guida della vettura su cui si trovava l’amico Lorenzo Pjetrushi la notte del 20 gennaio 2024, quando si è consumata una tragedia assurda in un parcheggio di viale dello Sport. L’adolescente, appena 18enne, studente dell’“Isis Obici” di Oderzo, perse la vita nove giorni dopo l’incidente, senza mai uscire dal coma.
Il giovane, secondo quanto ricostruito dai carabinieri di San Polo di Piave, si era seduto sul cofano della Ford Focus station wagon condotta da Kovacaj, che stava avanzando a bassa velocità, tra i 15 e i 20 chilometri orari, per una cinquantina di metri. Un gesto incosciente, forse parte di un gioco tra amici, durante i festeggiamenti per un compleanno. Ma qualcosa andò storto: Lorenzo perse l’equilibrio, cadde e fu investito.
I presenti, sconvolti, si mobilitarono subito per soccorrerlo: fu lanciato l’allarme, arrivarono i soccorsi del 118 e l’elisoccorso atterrò poco dopo. Ma le condizioni apparvero da subito disperate. Il ragazzo fu trasferito in rianimazione al Ca’ Foncello di Treviso, dove morì il 29 gennaio a causa di un politrauma gravissimo.
Il sostituto procuratore Barbara Sabattini, titolare dell’inchiesta, ha chiesto il rinvio a giudizio per Kovacaj, che è difeso dall’avvocato Lucio Martignago. Secondo l’accusa, il ragazzo avrebbe permesso volontariamente a Lorenzo di salire sul cofano con l’auto in movimento, creando una situazione di rischio prevedibile.
L’udienza preliminare, prevista il 7 maggio davanti al giudice Carlo Colombo, è stata rinviata al 15 luglio per l’adesione dei difensori allo sciopero nazionale indetto dall’Unione delle Camere Penali contro il decreto Sicurezza del governo.
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