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Allarme truffa
12.05.2025 - 09:00
Foto di repertorio
Una nuova ondata di e-mail truffaldine ha colpito numerosi cittadini della provincia, scatenando preoccupazione e allarme. A lanciare l’allerta è la Polizia di Stato, che ha ricevuto decine di segnalazioni nella giornata di mercoledì 7 maggio da parte di utenti destinatari di messaggi dal contenuto intimidatorio e completamente falso.
Il raggiro, che fa leva su accuse infamanti legate alla pedopornografia online, è una variante raffinata di un tipo di truffa già noto alle forze dell’ordine: le cosiddette "estorsioni digitali a sfondo giudiziario", che ciclicamente si ripresentano con metodi sempre più sofisticati.
Le e-mail – costruite con loghi contraffatti e un linguaggio che imita quello delle istituzioni – si presentano come comunicazioni urgenti da parte di presunti reparti speciali come le "Brigate Giudiziarie di Polizia" o il fittizio “Reparto Cybercrime”. In alcune, viene addirittura usato impropriamente il nome del Capo della Polizia, nel tentativo di dare credibilità al messaggio.
Il contenuto è deliberatamente allarmante: si parla di indagini penali, mandati di arresto imminenti e della possibile inclusione in registri di criminali sessuali. Il destinatario è invitato a rispondere entro 72 ore, pena gravi conseguenze, e solo in un secondo momento viene avanzata la richiesta di denaro, con la promessa di “chiudere il caso”.
In realtà, si tratta di un tentativo di estorsione basato su tecniche di phishing e ingegneria sociale, e spesso i messaggi contengono allegati infetti che, se aperti, possono compromettere il dispositivo e consentire il furto di dati personali.
Come difendersi? La Polizia ricorda alcune regole fondamentali:
Nessuna autorità giudiziaria comunica accuse penali via e-mail o SMS, né tantomeno richiede pagamenti online.
È importante non rispondere, non aprire gli allegati e non cliccare sui link presenti nei messaggi sospetti.
Ogni tentativo va segnalato immediatamente, tramite il portale del Commissariato di PS Online o rivolgendosi al più vicino commissariato.
«La cybersicurezza è parte integrante della sicurezza quotidiana», ricorda la Polizia, che invita i cittadini – in particolare quelli meno esperti – a parlare apertamente di questi rischi, condividere le informazioni e aiutarsi a vicenda nel riconoscere le truff
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