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Brugnaro sotto accusa, si difende: “Deluso ma me l’aspettavo. Nelle carte non c’è nulla”

Il sindaco di Venezia dopo la richiesta di rinvio a giudizio per corruzione: “Accuse basate su un solo testimone. Ho la coscienza pulita, vado avanti per rispetto dei miei elettori”

Brugnaro sotto accusa, si difende: “Deluso ma me l’aspettavo. Nelle carte non c’è nulla”

Foto di repertorio

«Sono deluso, ma sinceramente me lo aspettavo». È un Luigi Brugnaro visibilmente amareggiato quello che ha commentato oggi la richiesta di rinvio a giudizio per corruzione avanzata dalla Procura della Repubblica di Venezia. Il primo cittadino, al suo secondo mandato alla guida della città lagunare, nega ogni addebito e respinge con forza le accuse: «Ci voleva coraggio per ammettere, dopo anni di inchieste, che non è stato trovato nulla. Ma di questo si tratta».

Brugnaro si riferisce in particolare alla testimonianza di Claudio Vanin, imprenditore trevigiano considerato il principale accusatore nella vicenda. «È tutto basato sulle parole di una sola persona, che ha interesse a farsi pagare un progetto da 3 milioni di euro. Non esistono riscontri oggettivi. Persino una testimone a suo sostegno ha fatto marcia indietro», ha dichiarato il sindaco, sottolineando quella che definisce «la totale inconsistenza delle prove a suo carico».

Il primo cittadino lagunare, pur professandosi fiducioso nella magistratura, non nasconde l'amarezza per le conseguenze personali dell’inchiesta: «Non auguro a nessuno quello che ho vissuto in questi anni. In certi momenti ho avuto la morte nel cuore, soprattutto per il mio onore».

Nonostante tutto, Brugnaro si dice determinato a proseguire nel suo ruolo istituzionale.

Il sindaco ha infine confermato che affronterà la questione nelle sedi giudiziarie opportune, evitando clamori mediatici.

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