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Pfas, sentenza storica: il tribunale riconosce il nesso tra il tumore di un ex operaio e il lavoro in Miteni

L'uomo è deceduto nel 2014 a causa di un tumore alla pelvi renale

PFAS

Foto di repertorio

Una sentenza storica emessa dal Tribunale di Vicenza ha sancito per la prima volta il nesso diretto tra l’esposizione ai Pfas e la morte di un ex lavoratore. In questo caso, il riconoscimento giuridico riguarda Pasqualino Zenere, un ex operaio della Miteni di Trissino, deceduto nel 2014 a causa di un tumore alla pelvi renale, diagnosticato dopo un lungo periodo di esposizione ai composti perfluoroalchilici (Pfoa e Pfos) presenti nei processi industriali dell'azienda.

Zenere, che aveva lavorato per oltre dieci anni al trattamento delle acque reflue nell'impianto di Miteni, ha vissuto un'esposizione continua a questi agenti chimici, noti come “sostanze chimiche per sempre”, pericolosi per la salute umana. La sentenza, che segna un passo importante nella giustizia ambientale e sanitaria, ha finalmente riconosciuto che la malattia di Zenere è stata causata dal suo ambiente lavorativo. Il tribunale ha stabilito che il tumore è stato provocato dall’inalazione, dall'assorbimento cutaneo e dall’ingestione dei Pfas durante le sue mansioni.

Il legale della famiglia Zenere, avvocato Adriano Caretta, ha sottolineato che la decisione non implica responsabilità penali, ma riguarda il diritto previdenziale. In altre parole, la sentenza riconosce ufficialmente l'origine professionale della patologia, consentendo ai familiari di accedere ai benefici previsti dalla normativa dell'Inail.

Questo caso rappresenta una pietra miliare in Italia, poiché è la prima volta che viene documentato e riconosciuto un legame chiaro tra i Pfas e un caso concreto di decesso per tumore. La sentenza si basa su prove scientifiche e testimonianze che confermano l'esposizione ai composti chimici durante l’attività lavorativa di Zenere.

Il caso assume ancora maggiore rilevanza in quanto, parallelamente, è in corso un altro processo di grande impatto a Vicenza, che vede imputati 15 ex dirigenti della Miteni per disastro ambientale. Questi sono accusati di aver causato la contaminazione della falda acquifera nelle province di Vicenza, Padova e Verona attraverso il rilascio di Pfas nell'ambiente.

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