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Cronaca
22.05.2025 - 08:45
Foto di repertorio
Un episodio drammatico ha segnato la comunità di Cinto Caomaggiore, nel Veneziano, giungendo a una conclusione che ha sollevato interrogativi e riflessioni sulla tutela della salute mentale e la protezione dei minori.
Il 4 gennaio 2024, un uomo di 44 anni, in preda a una crisi psicotica acuta, ha gettato la propria figlia di cinque anni dal balcone dell’abitazione di famiglia. La piccola, caduta fortunatamente su un’aiuola erbosa, ha riportato solo ferite lievi. Subito dopo il gesto, lo stesso uomo si è lanciato dal balcone, fratturandosi l’anca.
L’intervento dei vicini ha permesso di soccorrere rapidamente i protagonisti della tragedia, mentre le forze dell’ordine sono giunte sul posto e hanno avviato le indagini. Testimoni raccontano che l’uomo, visibilmente alterato, pronunciava parole senza senso, convinto che solo chiudendo gli occhi potesse salvare sé stesso e la famiglia da una minaccia immaginaria.
La perizia psichiatrica, condotta dallo specialista Marco Stefanutti, ha accertato la totale incapacità di intendere e volere dell’indagato, a causa di un disturbo mentale grave. Le indagini hanno portato alla luce una recente ossessione per l’esoterismo e un terrore irrazionale di essere perseguitato. Dopo un periodo di cure, lo stato di salute dell’uomo è migliorato e oggi non viene più considerato socialmente pericoloso.
Nonostante l’assoluzione, la vita dell’uomo è cambiata in modo irreversibile: la potestà genitoriale è stata sospesa e gli è vietato ogni contatto con la figlia e la madre, con la quale la bambina risiede attualmente. Il tribunale per i minorenni sta valutando il futuro affidamento della bambina, mentre gli avvocati Igor Visintin e Valter Buttignol continuano a seguire la vicenda nei procedimenti legali attinenti.
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