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Pedopornografia e cyberbullismo

Video intimi di una studentessa sui siti porno: il processo si chiude senza sanzioni

Prosciolti gli studenti che hanno diffuso video "hot" di una compagna di classe durante il lockdown

Immagine di repertorio

Immagine di repertorio

In un'epoca in cui la tecnologia avanza a ritmi vertiginosi, la società si trova spesso a rincorrere le sue implicazioni etiche e legali. È il caso di una giovane studentessa padovana, la cui storia ha sollevato un polverone mediatico e giudiziario, riportando all'attenzione pubblica la questione del cyberbullismo e della diffusione non consensuale di materiale intimo.

Durante il lockdown imposto dalla pandemia di Covid-19, molti adolescenti hanno trovato rifugio nel mondo digitale. Tra questi, una quindicenne padovana che, in un contesto di isolamento e incertezza, ha intrattenuto relazioni virtuali con due compagni di classe. Questi rapporti, inizialmente innocui, hanno preso una piega drammatica quando la giovane ha condiviso con i coetanei immagini e video intimi. Purtroppo, quei contenuti sono finiti su siti pornografici, scatenando una serie di conseguenze devastanti per la ragazza.

La diffusione di quei video ha avuto un impatto psicologico e sociale devastante sulla giovane, costringendola a lasciare Padova per ricostruirsi una nuova vita altrove. Oggi, maggiorenne, vive in Veneto e frequenta l'università, cercando di lasciarsi alle spalle un passato che continua a perseguitarla. Il suo nome e il suo volto restano tristemente noti nei circuiti di pornografia amatoriale, simbolo di una violazione della privacy che sembra non trovare giustizia.

Il caso è approdato al tribunale per i minorenni di Venezia, dove i due ragazzi coinvolti sono stati prosciolti dalle accuse. La sentenza, attesa in forma integrale nei prossimi giorni, ha sollevato interrogativi sulla percezione e gestione di tali episodi. L'avvocato della ragazza ha sottolineato come spesso queste azioni vengano derubricate a semplici "ragazzate", ignorando il mancato consenso della vittima alla diffusione del materiale.

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