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Controlli nei centri estetici del bellunese: irregolarità in quasi uno su due

Sette attività fuori norma su quindici controllate

Controlli nei centri estetici del bellunese: irregolarità in quasi uno su due

Foto di repertorio

Il Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri (NAS) di Treviso ha passato al setaccio i centri estetici della provincia di Belluno, nell’ambito di un’operazione nazionale denominata “Centri estetici”, coordinata dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma. I risultati emersi sono tutt’altro che rassicuranti: su 15 ispezioni effettuate, ben 7 esercizi sono risultati non in regola sotto il profilo amministrativo.

Le verifiche, condotte con il supporto di decine di militari specializzati, si sono concentrate sulla regolarità delle autorizzazioni comunali, sull’idoneità igienico-sanitaria dei locali, sull’uso corretto delle attrezzature e sui requisiti professionali del personale impiegato.

Le violazioni più frequenti hanno riguardato la mancata presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) ai competenti uffici comunali (SUAP), documento indispensabile per l’avvio legale dell’attività. Le sanzioni elevate superano i 10.000 euro, e in diversi casi si tratta di infrazioni che potrebbero comportare ulteriori provvedimenti da parte delle amministrazioni locali.

In particolare, sei delle attività irregolari si trovano nel capoluogo Belluno, mentre una è stata individuata a Feltre. Alcune violazioni sono state classificate come “diffidabili”, ovvero sanabili entro tempi prestabiliti, ma comunque soggette a monitoraggio e segnalazione formale.

L’operazione, che ha carattere nazionale, punta a garantire trasparenza e sicurezza nel settore del benessere e dei trattamenti estetici, tutelando la salute dei cittadini e contrastando fenomeni di abusivismo o attività non conformi alla normativa vigente.

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