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Tornei giovanili nel padovano tra le polemiche: fumogeni, minacce e insulti agli arbitri

Weekend di tensioni e squalifiche nei campionati Under 17 e Under 14

Tornei giovanili nel padovano tra le polemiche: fumogeni, minacce e insulti agli arbitri

Foto di repertorio

Un fine settimana di sport si è trasformato in un vero e proprio incubo nel calcio giovanile padovano. Gli eventi di cronaca riportano episodi di violenza e inciviltà che hanno macchiato tornei prestigiosi, con fumogeni lanciati dagli spalti, insulti pesanti agli arbitri e atteggiamenti provocatori che hanno portato a pesanti sanzioni disciplinari.

Il primo episodio di una lunga serie si è verificato al 4° Torneo "Città di Montegrotto" riservato agli Under 17, dove la partita tra Mestrino United e Casalserugo Maserà è degenerata in tensioni fuori controllo. La società Mestrino è stata multata per 100 euro a causa del comportamento di alcuni tifosi accusati di aver lanciato fumogeni, uno dei quali ha colpito un giovane spettatore alla schiena, scatenando allarme tra i presenti. Resta ancora da accertare con certezza la provenienza del razzo, ma la condanna sportiva è netta.

A complicare ulteriormente la situazione, il dirigente del Mestrino, Mirko Zandonà, è stato sospeso fino al 30 giugno per aver reagito con parole minacciose e offensive a un giocatore avversario, innescando un clima di scompiglio tra le tifoserie. Anche due calciatori del Mestrino sono finiti nel mirino del Giudice Sportivo: uno per aver insultato l'arbitro, l'altro per un fallo scorretto accompagnato da sarcastici applausi al momento dell'espulsione. Simili atteggiamenti provocatori sono stati riscontrati anche in un giovane del Casalserugo Maserà, multato per irriverenza e mancanza di rispetto verso gli avversari.

Le tensioni non risparmiano nemmeno la categoria Under 14. Al Memorial Marchioro, un ragazzo del Torre è stato squalificato per quattro giornate dopo aver insultato l'arbitro, tentato un’aggressione fisica e addirittura filmato l’arbitro con il cellulare mentre questi usciva dallo spogliatoio. Solo l’intervento tempestivo di un dirigente ha evitato che il video fosse diffuso, scongiurando ulteriori conseguenze.

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