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Il bilancio
05.06.2025 - 12:15
Furti in crescita, truffe agli anziani sempre più diffuse e un preoccupante incremento della criminalità giovanile: è il quadro delineato dal bilancio annuale dell’Arma dei Carabinieri in Veneto, tracciato in occasione del 211° anniversario dalla fondazione dell’istituzione.
Tra giugno 2024 e maggio 2025, i carabinieri della regione hanno affrontato un carico operativo in continuo aumento. Le centrali operative hanno ricevuto ben 1.300.000 chiamate al numero unico 112, con una media giornaliera che riflette l’elevata fiducia dei cittadini nei confronti dell’Arma. Di queste, il 74% delle denunce sono state gestite direttamente dai militari, che hanno trattato 145.801 reati, effettuato 1.847 arresti e raccolto 23.148 denunce.
Il reato più in crescita è il furto, che ha segnato un +7,5% con 72.000 casi registrati, mentre le rapine sono leggermente diminuite dello 0,2% (1.100 episodi). In netto aumento gli interventi per violenza di genere e maltrattamenti, con un balzo del 17% nei cosiddetti “codici rossi”: 3.071 casi contro i 2.620 dell’anno precedente. Anche gli arresti legati a questi episodi sono cresciuti, passando da 203 a 465, così come le denunce (da 2.095 a 2.803). Ben 428 braccialetti elettronici sono stati applicati come misura di prevenzione.
L’Arma, dal 2009, ha attivato programmi formativi e campagne di sensibilizzazione per affrontare il fenomeno delle violenze domestiche e dei reati di genere. Un impegno che continua ad essere centrale nella strategia di prevenzione.
Altro dato allarmante riguarda la criminalità giovanile, cresciuta del 34%. “Non si rilevano strutture organizzate come vere e proprie baby gang”, ha sottolineato il generale Giuseppe Di Liso, comandante dei Carabinieri del Veneto. “Tuttavia, si moltiplicano episodi di bullismo, aggressioni e reati contro coetanei, spesso violenti, messi in atto da gruppi di pochi giovani, in alcuni casi anche minorenni.”
Con 268 stazioni, 5 tenenze, 32 compagnie e 7 comandi provinciali, i Carabinieri rappresentano un punto di riferimento quotidiano per i cittadini veneti. “La nostra è una presenza capillare e di prossimità, un tratto distintivo dell’Arma che ci consente di offrire un contatto diretto e costante con la popolazione”, ha ricordato ancora il generale Di Liso.
Il quadro complessivo restituisce un’immagine di un territorio dinamico, dove la fiducia dei cittadini nei confronti delle forze dell’ordine resta alta, ma dove emergono segnali preoccupanti che richiedono interventi mirati, soprattutto sul fronte della prevenzione tra i giovani e della tutela delle vittime più vulnerabili.
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