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Tre casi di Chikungunya e due di Dengue in Veneto nel 2025: tutte infezioni di ritorno dall’estero

Attivate misure precauzionali e disinfestazioni: sorveglianza entomologica in corso dal 1° maggio e fino al 31 ottobre su tutto il territorio

Nuovo caso di Dengue a Padova: disinfestazione in corso ad Abano Terme

Dengue

In Veneto, nei primi mesi del 2025, sono stati registrati tre casi di Chikungunya e due di Dengue, tutti legati a viaggi all’estero. L’ultimo episodio di Chikungunya è stato segnalato il 4 giugno: si tratta di un soggetto rientrato dal Madagascar, residente a Ferrara, che ha frequentato alcune strutture sanitarie della provincia di Rovigo. Immediatamente sono scattate le misure previste dal Piano Regionale per la lotta alle malattie trasmesse da vettori: sopralluoghi e disinfestazione a scopo precauzionale.

Nella stessa giornata, la Direzione Prevenzione della Regione ha comunicato anche due casi di Dengue, sempre di importazione, riguardanti persone residenti a Bassano del Grappa. Anche in questi casi sono state adottate le misure previste, tra cui interventi di disinfestazione e monitoraggio sanitario.

Come ogni anno, la Regione Veneto ha aggiornato e attivato il proprio Piano per la prevenzione delle arbovirosi, un gruppo di malattie trasmesse da vettori come zanzare, zecche e flebotomi. La sorveglianza sui casi umani – sia autoctoni che importati – è attiva tutto l’anno, con un’attenzione particolare nei mesi più caldi, in cui l’attività dei vettori è più intensa.

Dal 1° maggio al 31 ottobre è in corso anche la sorveglianza entomologica, finalizzata a monitorare la presenza di zanzare e dei virus che possono veicolare. Il successo delle strategie regionali dipende però anche dalla collaborazione dei Comuni e dei cittadini. Le amministrazioni locali, in sinergia con le Ulss, sono chiamate a effettuare regolari interventi larvicidi e a curare le aree a rischio di proliferazione.

Ai cittadini viene chiesto di adottare alcune semplici ma fondamentali azioni preventive: eliminare i ristagni d’acqua, trattare le aree private con prodotti larvicidi e installare zanzariere nelle abitazioni. L’obiettivo comune è prevenire la diffusione autoctona delle arbovirosi.

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