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Cronaca
06.06.2025 - 17:00
Foto di repertorio
Preoccupazione, sdegno e una ferma condanna. È la risposta unanime di ANPI, FIOM e CGIL di Padova dopo il ritrovamento di nuove scritte razziste e simboli fascisti sui muri dei bagni nello stabilimento Zilmet di via Colpi a Limena. Non è la prima volta che episodi simili si verificano nella sede dell’azienda metalmeccanica, e le organizzazioni denunciano con forza l’assenza di misure concrete da parte della proprietà.
Le frasi, inneggianti al fascismo e al nazismo, accompagnate da messaggi xenofobi contro gli stranieri, sono apparse nei giorni scorsi. Come già accaduto in passato, gli autori sono rimasti ignoti e la direzione aziendale – secondo le sigle sindacali – non avrebbe preso provvedimenti tangibili né promosso indagini interne.
La segreteria provinciale dell’ANPI di Padova ha espresso “profonda inquietudine” per il ripetersi di questi atti d’odio in luoghi di lavoro, studio e aggregazione. L’associazione ha sottolineato che “ogni forma di razzismo o inneggiamento al nazismo rappresenta una ferita per l’intera società”, auspicando che le autorità competenti intervengano per individuare e punire i responsabili. Ha inoltre criticato l’azienda per non aver ancora chiesto formalmente l’intervento della Procura, nonostante la recidività degli episodi.
Dura anche la posizione della FIOM CGIL, che attraverso i rappresentanti Michele Iandiorio e Gianluca Colombo ha definito “gravissimo” il fatto che nulla sia stato fatto dopo i precedenti episodi. Il sindacato ha ribadito la necessità di attivare misure di sensibilizzazione all’interno dello stabilimento e ha espresso solidarietà a tutti coloro che si siano sentiti colpiti o offesi da quanto accaduto.
Aldo Marturano, segretario generale della CGIL di Padova, ha parlato di un gesto “intimidatorio e vigliacco”, collegandolo a un clima di tensione sociale legato anche alle imminenti consultazioni referendarie. Ha sottolineato come queste scritte siano l’espressione di chi teme la voce dei lavoratori e ha ribadito che “la Repubblica italiana si fonda sull’antifascismo, e non può tollerare alcuna deriva nostalgica o razzista”.
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