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Cronaca
11.06.2025 - 08:49
Foto di repertorio
Un nuovo colpo alla criminalità economica è stato messo a segno dalla Guardia di Finanza di Padova, che ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per un valore superiore ai 190 mila euro, emesso dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica. I destinatari del provvedimento sono due coniugi di origine rumena, indagati per evasione fiscale, autoriciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita.
L’indagine, condotta dai militari della Compagnia di Cittadella, prende le mosse da una verifica fiscale nei confronti di un’azienda dell’Alta Padovana attiva nel settore delle lavorazioni meccaniche dei metalli. La società risultava morosa nei confronti del Fisco per oltre 150 mila euro.
Approfondimenti successivi, in particolare sull’analisi dei movimenti bancari e sulla documentazione contabile, hanno permesso di far emergere un disegno fraudolento orchestrato dal titolare dell’azienda – già noto per precedenti debiti fiscali che superavano il milione di euro – che avrebbe spostato somme di denaro verso un’altra società, formalmente amministrata dalla moglie, ma di fatto sotto il suo controllo.
Il denaro, proveniente dalle casse della prima impresa, veniva così “ripulito” e riutilizzato per fini personali, tra cui il pagamento di compensi alla coppia, in aperta violazione degli obblighi fiscali, arrecando un ulteriore danno all’Erario.
In seguito alle risultanze investigative, il Tribunale ha disposto il sequestro di diversi beni riconducibili ai due indagati: denaro sui conti correnti, due immobili situati in Italia e numerosi terreni ubicati in Romania, individuati grazie alla collaborazione con le autorità estere attraverso i canali della cooperazione internazionale.
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