Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Cronaca

Smantellato maxi giro di riciclaggio da 20 milioni: due arresti e sequestri per 5 milioni tra Padova, Treviso e Brescia

L’indagine della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Bolzano, colpisce un sofisticato sistema di evasione e riciclaggio internazionale

Smantellato maxi giro di riciclaggio da 20 milioni: due arresti e sequestri per 5 milioni tra Padova, Treviso e Brescia

Foto di repertorio

Un'operazione ad ampio raggio condotta dalla Guardia di Finanza di Cremona, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bolzano, ha sgominato un sistema di riciclaggio da oltre 20 milioni di euro, attivo dal 2020 al 2024. Due le persone finite in manette e beni sequestrati per oltre 5 milioni di euro, tra immobili, denaro, conti bancari e quote societarie.

Le attività, coordinate dal sostituto procuratore Igor Secco e convalidate dal giudice Emilio Schonsberg, hanno permesso di portare alla luce una rete internazionale di società di comodo, prestanome e flussi finanziari sospetti. Il fulcro dell’operazione era un conto corrente intestato a una società austriaca con sede a Bolzano, utilizzato per dirottare somme verso l’estero, in particolare Austria, Lituania e Cina, dove venivano mascherate tramite operazioni bancarie strutturate, generando profitti occulti.

Tra gli arrestati, un cittadino italiano residente in Austria, considerato il regista dei trasferimenti internazionali, e un imprenditore edile della provincia di Brescia, accusato di auto-riciclaggio e reati fiscali, tra cui un’evasione di oltre 28 milioni di euro tra imposte dirette e IVA. Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe gestito sette imprese intestate a prestanome, utilizzate per emettere fatture false e drenare fondi.

Le perquisizioni, eseguite anche nelle province di Padova e Treviso, hanno permesso di ricostruire la catena dei flussi illeciti e di rinvenire elementi che documentano il rimpatrio in contanti dei proventi. Emblematico anche il tentativo dell’imprenditore bresciano di intestare al figlio quote societarie per oltre 600 mila euro, un gesto interpretato dagli investigatori come sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

Il Tribunale di Bolzano ha ordinato il sequestro preventivo di 15 immobili, sette conti correnti, denaro liquido e partecipazioni societarie, colpendo otto persone fisiche e quattro aziende. Contestualmente, sono scattati anche i provvedimenti previsti dal Decreto Legislativo 231/2001, che sanziona la responsabilità amministrativa delle imprese per non aver adottato modelli organizzativi atti a prevenire i reati fiscali.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione