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Fontaniva, un’esecuzione nel silenzio: autopsia e perizia balistica per trovare l’assassino di Fatos Cenaj

Gli inquirenti passano al setaccio ogni dettaglio: ancora ignoto il movente

Fontaniva, un’esecuzione nel silenzio: autopsia e perizia balistica per trovare l’assassino di Fatos Cenaj

Foto di repertorio

Una morte che resta avvolta nel mistero, ma che sempre più assume i contorni di un’esecuzione. Proseguono a ritmo serrato le indagini sull’omicidio di Fatos Cenaj, 59 anni, cittadino albanese residente in Italia con la famiglia da circa tre anni, trovato ferito a morte nella mattinata di domenica 8 giugno in una stradina di campagna a due chilometri da casa. A nulla sono valsi i soccorsi: l’uomo è deceduto tre giorni dopo, in ospedale, senza mai riprendere conoscenza.

Un colpo preciso, dietro l’orecchio

Il pubblico ministero Maria Ignazia D’Arpa ha affidato oggi, 13 giugno, l’incarico per l’autopsia sul corpo della vittima. L’esame sarà eseguito parallelamente a una perizia balistica, elemento ritenuto chiave per chiarire distanza di sparo, tipo d’arma utilizzata e dinamica del colpo che ha attraversato il cranio di Cenaj, entrando dietro l’orecchio e uscendo dalla fronte. Un colpo micidiale, preciso. Un’esecuzione?

Inizialmente si era ipotizzato un malore o un incidente, dato che l’uomo è stato trovato accanto al suo triciclo, privo di sensi. Ma i medici, una volta stabilizzato il paziente, hanno subito compreso che si trattava di una ferita d’arma da fuoco.

Nessun nemico, nessun passato oscuro

Il contesto familiare e personale di Cenaj non offre alcun appiglio. L’uomo, ex agente della polizia penitenziaria, viveva con la moglie e i figli in modo tranquillo, senza problemi giudiziari o situazioni ambigue alle spalle. Una famiglia ben integrata, descritta come “riservata e rispettabile” dai vicini. E proprio questa assenza di un movente apparente alimenta la pista dell’agguato premeditato.

Indagini a tutto campo

A condurre l’inchiesta è il Nucleo investigativo dei carabinieri di Padova, guidato dal tenente colonnello Enrico Zampolli. Nessuna pista viene esclusa: si lavora sia sull’ipotesi di omicidio volontario che su quella, più remota, di un tragico incidente. Tutte le telecamere di videosorveglianza di Fontaniva e dei comuni vicini sono state acquisite per ricostruire i movimenti sospetti in quella fascia oraria.

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