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Tragedia sul fiume Fratta: trovato senza vita un uomo di 35 anni

Ripescato dai sommozzatori, si ipotizza un incidente fatale

Tragedia sul fiume Fratta: trovato senza vita un uomo di 35 anni

Foto di repertorio

Quella che sembrava essere una tranquilla passeggiata in bicicletta si è trasformata in una tragedia. Il corpo senza vita di un uomo di 35 anni, residente a Merlara, è stato ripescato dai sommozzatori dei vigili del fuoco nella notte tra il 12 e il 13 giugno, dopo una ricerca frenetica iniziata nel tardo pomeriggio di ieri.

Il dramma lungo la riva del fiume

Tutto è cominciato quando un passante ha notato una bicicletta abbandonata, insieme a una birra e un marsupio contenente effetti personali, sulla riva del fiume Fratta. La scena, priva di segnali di presenza umana, ha destato subito preoccupazione. Non vedendo nessuno nelle vicinanze, l’uomo ha temuto che qualcuno si fosse immerso nell’acqua per cercare refrigerio, ma fosse finito in difficoltà.

Intervento tempestivo dei soccorsi

L’allarme è stato subito lanciato ai numeri di emergenza 112 e 115, facendo accorrere sul luogo i carabinieri della Compagnia di Este e diverse squadre dei vigili del fuoco. Considerando che la persona potesse essere finita in acqua, è stato richiesto l'intervento degli sommozzatori del comando di Venezia. Dopo aver illuminato l’area a giorno, i soccorritori hanno dato il via alle ricerche.

Il corpo trovato nel cuore della notte

Le operazioni sono proseguite fino a notte inoltrata, quando, ormai nel cuore della notte, il corpo dell’uomo è stato finalmente rinvenuto. Nonostante l’emozione per il ritrovamento, un primo esame esterno della salma ha escluso segni di violenza, suggerendo che non si trattasse di un crimine. Le cause del decesso restano però sconosciute. L'ipotesi più plausibile al momento è quella di un incidente: la vittima potrebbe essere caduta nel fiume a causa di una forte corrente e non essere riuscita a salvarsi.

Esclusa l’ipotesi dell'autolesionismo

Le indagini preliminari non hanno supportato l’ipotesi di un gesto autolesionistico, con la causa più probabile attribuita a una tragica fatalità. Tuttavia, spetta ora al pubblico ministero di turno decidere se sarà necessario un esame autoptico per chiarire definitivamente le cause del decesso. In caso contrario, la salma potrebbe essere restituita alla famiglia per l’organizzazione delle esequie.

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