Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Cronaca

Sette anni dopo la tragedia della Grenfell Tower: la giustizia per Gloria e Marco è ancora lontana

Nel rogo del grattacielo londinese persero la vita 72 persone, tra cui due giovani architetti veneti

Sette anni dopo la tragedia della Grenfell Tower: la giustizia per Gloria e Marco è ancora lontana

Foto di repertorio

Sono trascorsi sette anni dalla notte del 14 giugno 2017, quando la Grenfell Tower, un edificio residenziale di 24 piani nel quartiere di North Kensington, fu avvolto dalle fiamme in un incendio che lasciò un segno profondo nella coscienza collettiva britannica. In quella tragedia morirono 72 persone, tra cui i giovani architetti veneti Gloria Trevisan, di Camposampiero, e Marco Gottardi, di San Stino di Livenza, entrambi residenti negli ultimi piani del palazzo e formatisi all’Università di Architettura di Venezia.

A distanza di anni, però, le famiglie delle vittime continuano ad attendere giustizia. Il processo, inizialmente previsto entro pochi anni, è stato ripetutamente rinviato: secondo le ultime notizie, il dibattimento inizierà non prima del 2027, forse addirittura nel 2028. Una prospettiva che genera sconcerto e rabbia tra i familiari.

Emanuela Disarò, madre di Gloria, ha ricordato con dolore quella notte e il peso che la tragedia continua ad avere sulle loro vite. Ha parlato di emozioni mai sopite, del dolore per la perdita e del senso d’ingiustizia per il tempo che continua a passare senza risposte. Il pensiero che accompagna costantemente i genitori è quello su cosa sarebbe potuto essere, se tutto ciò non fosse mai accaduto.

L’incendio e le sue cause

L’incendio, secondo quanto emerso dalle inchieste, si sarebbe originato al quarto piano dell’edificio, forse da un frigorifero difettoso. Le fiamme si propagarono rapidamente a causa del rivestimento esterno del palazzo, recentemente sostituito con materiale altamente infiammabile, che invece di contenere il fuoco ne favorì la diffusione. Un altro elemento chiave nella dinamica fu la decisione iniziale dei soccorritori di consigliare agli inquilini di rimanere nei propri appartamenti: un errore che costò molte vite, tra cui quella di Marco e Gloria, che ebbero il tempo di contattare le loro famiglie prima che la situazione precipitasse.

Solo alle 2:47 del mattino venne ordinata l’evacuazione generale dell’edificio, ma per molti ormai era troppo tardi. Le successive ispezioni hanno rivelato la presenza di ulteriori materiali infiammabili all’interno del palazzo, oltre a gravi mancanze nei sistemi di sicurezza e antincendio.

Un processo infinito

La complessità del caso – che coinvolge 58 imputati e 19 aziende – è alla base dei continui rinvii del processo. I lavori di ristrutturazione dell’edificio, conclusi nel 2016, avevano comportato una spesa di oltre 8,5 milioni di sterline, ma le scelte progettuali si sono rivelate fatali.

Giannino Gottardi, padre di Marco, ha espresso la sua frustrazione per la lentezza della giustizia britannica, sottolineando come i continui rinvii rendano impossibile per le famiglie trovare pace. Ha auspicato un intervento deciso delle istituzioni italiane affinché il governo britannico dia segnali chiari di rispetto nei confronti delle vittime e dei loro cari.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione