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Disastro ambientale

Processo Pfas, condanne per oltre 140 anni ai manager responsabili

La corte d’assise di Vicenza infligge pene da 2 anni e 8 mesi fino a 17 anni e mezzo per l’inquinamento da Pfas. Il ministero dell’Ambiente ottiene un risarcimento di 58 milioni di euro

Lo stabilimento Miteni

Lo stabilimento Miteni

La corte d’assise di Vicenza ha emesso la sentenza nel processo Pfas, riconoscendo la responsabilità di undici manager per l’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche, con pene complessive che superano i 140 anni di carcere. Dopo sei ore di camera di consiglio, i giudici hanno stabilito condanne variabili da 2 anni e 8 mesi fino a 17 anni e mezzo. Quattro imputati, invece, sono stati assolti.

Il verdetto ha inoltre riconosciuto risarcimenti per oltre 300 parti civili, tra cui privati cittadini ed enti pubblici, con il ministero dell’Ambiente che ha ottenuto un risarcimento di 58 milioni di euro.

La lettura della sentenza si è svolta davanti a una sala gremita di attivisti, rappresentanti politici, amministrazioni locali e membri delle società dell’idrico integrato. Tra il pubblico, in particolare, si sono distinti i membri del movimento Mamme no Pfas e numerosi ambientalisti, che hanno accolto la decisione con commozione e un lungo applauso liberatorio.

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