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Parrucchieri ed estetisti abusivi, boom d’estate: “Un pericolo per la salute e una beffa per chi lavora onestamente”

Confartigianato Veneto denuncia l’esplosione del fenomeno nelle località turistiche

Parrucchieri ed estetisti abusivi, boom d’estate: “Un pericolo per la salute e una beffa per chi lavora onestamente”

Foto di repertorio

Con l’arrivo dell’estate e il pienone nelle località turistiche, si moltiplicano nell’ombra i servizi di parrucchieri ed estetisti abusivi: prestazioni a domicilio, passaparola, piattaforme online difficili da monitorare. Un mercato parallelo che mette in ginocchio le imprese regolari e, soprattutto, espone i clienti a rischi concreti per la salute.

Confartigianato Veneto lancia l’allarme sul fenomeno che si acuisce nei mesi estivi, quando la domanda cresce e la tentazione di risparmiare spinge molti a rivolgersi a operatori improvvisati e non autorizzati. “Non è solo concorrenza sleale: è un problema di sicurezza e di salute pubblica”, avverte la presidente della Federazione Benessere e del Gruppo Acconciatura di Confartigianato Veneto, Beatrice Daniele.

“Il 27% lavora in nero”
Secondo i dati di categoria, l’abusivismo nel settore acconciatura ed estetica sfiora il 27,6% a livello nazionale, quasi il doppio della media generale di irregolarità. Intanto i saloni regolari, già schiacciati da bollette energetiche in salita (+20-27% in Veneto, con rincari annui stimati fra 2.000 e 5.000 euro per un salone medio), affrontano costi crescenti per affitti, formazione, prodotti certificati e standard di sicurezza.

“Gestire un salone significa rispettare norme rigide e investire in qualità – spiega Daniele – mentre chi lavora in nero non ha vincoli né controlli. È ingiusto che chi rispetta le regole venga penalizzato.”

Stretta sui prodotti per unghie dal 1° settembre
Il tema della sicurezza riguarda anche i prodotti usati nei trattamenti estetici. Dal 1° settembre 2025 entrerà in vigore un divieto europeo sull’uso di due sostanze presenti in molti prodotti per unghie in gel: il Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide (un fotoiniziatore che permette la polimerizzazione sotto UV) e la Dimethyltolylamine (usata per favorire l’adesione di primer e gel).

Il Regolamento (UE) 2024/197, che aggiorna l’allegato VI del Regolamento 1272/2008, classifica queste sostanze come cancerogene, tossiche per la riproduzione (categoria 1B). Dal 1° settembre sarà vietata non solo la vendita di nuovi prodotti che le contengano, ma anche la messa a disposizione di quelli già presenti nei saloni, che dovranno essere ritirati o smaltiti in accordo con i fornitori.

Il settore veneto: oltre 13.500 imprese
Il comparto benessere in Veneto conta 13.551 imprese attive (7.942 acconciatori, 4.430 estetisti), per un totale di oltre 24.000 addetti. Un settore fatto di micro e piccole imprese, spesso artigiane, che continuano a investire in formazione, tecnologie e qualità.

Cristina Scurtu, presidente del Gruppo Estetica di Confartigianato Veneto, insiste: “Chi si affida a operatori improvvisati o a servizi a domicilio non autorizzati rischia la salute e danneggia l’intero comparto. Noi imprenditori rispettiamo regole, sosteniamo costi e facciamo formazione continua. È fondamentale che le autorità intensifichino i controlli e che i cittadini comprendano l’importanza di scegliere professionisti regolari”.

L’appello di Confartigianato:
“Chiediamo più controlli – concludono Daniele e Scurtu – ma anche più responsabilità da parte dei clienti. Segnalare situazioni sospette è un dovere civico: l’illegalità danneggia chi lavora onestamente, il fisco, l’economia e, soprattutto, la salute delle persone.”

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