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Cronaca
01.07.2025 - 09:19
Foto di repertorio
Aveva trasformato il tempo libero in un'attività imprenditoriale parallela e redditizia, ma senza alcuna autorizzazione. Un sergente maggiore dell’Aeronautica militare è stato denunciato alla Procura Militare di Verona con l'accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e violazione delle normative sul cumulo degli incarichi.
L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza di Pordenone, ha portato alla luce un’attività commerciale occulta avviata e portata avanti per circa dieci anni, durante i quali il militare ha percepito oltre 570 mila euro. Le attività spaziavano dalla vendita di giochi di prestigio e pellet, fino ad arrivare alla compravendita di automobili, tutto rigorosamente in nero e fuori dai radar dell’Agenzia delle Entrate.
La normativa vigente (D.Lgs. 165/2001) impone ai dipendenti pubblici l’obbligo di richiedere un’autorizzazione per eventuali incarichi extra-lavorativi, soprattutto se di natura imprenditoriale. Nel caso specifico, il doppio ruolo era formalmente incompatibile con la funzione di militare attivo.
Il caso è stato segnalato anche alla Procura della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia per valutare un eventuale danno erariale. Coinvolto anche il Nucleo Speciale Anticorruzione della Guardia di Finanza, che ha attivato l’Ispettorato per la Funzione Pubblica, chiamato ora a chiedere alla Difesa il recupero delle somme ottenute illegalmente.
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