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Cronaca
07.07.2025 - 19:45
Attimi di paura nel pomeriggio di oggi, domenica 7 luglio, lungo il fiume Piave, nel territorio di Ponte di Piave (Treviso). Sette ragazzi, di origine cingalese e pakistana, sono rimasti intrappolati su un isolotto al centro del fiume a causa dell’improvviso innalzamento del livello dell’acqua. Fondamentale l’intervento dei Vigili del fuoco, supportati da due elicotteri, che ha evitato il peggio.
L’allarme è scattato intorno alle 18. I giovani si erano avventurati sull’isolotto approfittando di un momento di quiete del fiume, senza però considerare le condizioni di piena e le allerte meteo in vigore. Le acque del Piave sono salite rapidamente, impedendo loro di tornare a riva.
A coordinarne il salvataggio è stato il Reparto Volo dei Vigili del fuoco di Venezia con l’elicottero “Drago”, che ha recuperato cinque dei ragazzi. Gli altri due sono stati messi in salvo grazie all’intervento dell’elicottero del Suem 118. Sul posto anche le squadre fluviali da Motta di Livenza, i soccorritori di San Donà di Piave, i sommozzatori di Venezia e i Carabinieri.
Sull’episodio è intervenuto anche il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha espresso gratitudine per l’operazione: “Un ringraziamento sincero ai Vigili del Fuoco, al personale del Suem 118 e alle Forze dell’Ordine per il tempestivo e impeccabile intervento. Ancora una volta, la grande professionalità dei nostri soccorritori si è rivelata decisiva”.
Zaia ha però sottolineato la gravità dell’imprudenza commessa: “Non è più accettabile che, nonostante le allerte diramate, ci si metta in situazioni di pericolo simili. Fiumi in piena, correnti forti, rovesci improvvisi: tutto questo è ben noto. L’imprudenza mette a rischio non solo la propria vita, ma anche quella dei soccorritori. È giusto che, dove ci siano responsabilità, siano applicate le sanzioni previste”.
Un appello, quello del Governatore, rivolto soprattutto ai più giovani: “Evitate comportamenti pericolosi. Non sfidate la natura. Ogni intervento di emergenza mobilita risorse, mezzi e uomini, che potrebbero essere impegnati altrove o, peggio, messi a rischio. Le tragedie si possono evitare con un minimo di buon senso”.
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