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Sicurezza speciale
09.07.2025 - 17:45
Joe Formaggio, consigliere regionale di Fratelli d’Italia
È entrata in vigore la cosiddetta «zona rossa» nel quadrilatero di Vicenza, un’area di sicurezza speciale introdotta per contrastare fenomeni di degrado e illegalità. Il provvedimento è stato salutato come un risultato importante dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Joe Formaggio, che ha parlato di «una vittoria della cittadinanza attiva e del comitato che ha avuto il coraggio di chiedere interventi concreti».
Formaggio ha sottolineato il ruolo del suo partito, rivendicando un impegno definito «coerente e senza ambiguità fin dal primo momento». Ha poi ringraziato il capogruppo comunale di Fratelli d’Italia Nicolò Naclerio e il consigliere di quartiere Stefano Boschiero, attribuendo loro il merito di aver trasformato in proposta politica «il grido di allarme di oltre 900 cittadini».
Nel suo intervento, Formaggio ha anche espresso apprezzamento per le istituzioni locali e statali che hanno collaborato alla misura: «Ringrazio il prefetto e il questore per la loro attenzione e responsabilità. E anche il sindaco Giacomo Possamai – ha dichiarato – che, pur non essendo stato promotore del provvedimento, ha avuto il merito di non ostacolarne l’attuazione, in uno spirito di collaborazione istituzionale».
Il consigliere ha però invitato l’amministrazione comunale a riconoscere «errori e sottovalutazioni» nella gestione della sicurezza urbana, dalla polizia locale alla prevenzione. Ha contestato l’idea che la «zona rossa» sia frutto di un ripensamento del Comune, definendo tale lettura «un insulto all’intelligenza dei cittadini».
Secondo Formaggio, la nuova misura «non è solo una risposta all’arrivo dei No Tav o a un’emergenza temporanea», ma un segnale dello Stato per riaffermare il controllo del territorio in un contesto di «illegalità diffusa e insicurezza quotidiana». Fratelli d’Italia, ha aggiunto, continuerà a monitorare la situazione, preannunciando un bilancio a settembre.
Il consigliere ha concluso il suo intervento definendo Vicenza «una comunità viva, reattiva e capace di farsi ascoltare», auspicando un «fronte comune, senza ipocrisie», per restituire sicurezza e dignità alla città.
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