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Cronaca
11.07.2025 - 09:24
Foto di repertorio
Un sofisticato sistema di frode fiscale da oltre 200 milioni di euro è stato smascherato dai Finanzieri del Comando Provinciale di Varese, che hanno bloccato sul nascere una vasta rete di crediti d’imposta falsi generati da una galassia di società di comodo, attive solo sulla carta. L’operazione, condotta dalla Compagnia di Gallarate con la Procura della Repubblica di Busto Arsizio, ha portato alla denuncia di 18 persone e alla richiesta di chiusura delle partite IVA di 45 imprese “cartiera”.
L’indagine ruota attorno a una particolare forma di credito fiscale, il cosiddetto Deferred Tax Asset (DTA), legato a imposte che le aziende avrebbero versato anticipatamente. In realtà, si trattava di operazioni inesistenti, dichiarate al solo scopo di ottenere rimborsi milionari o usarli in compensazione con debiti tributari, senza aver mai realmente versato nulla.
L’inchiesta ha coinvolto aziende fittizie con sede in 10 province italiane, tra cui Modena, Savona, Caserta, Treviso, Brescia, Milano, Napoli, Torino, Pescara e Roma. Si trattava di società formalmente registrate ma completamente inattive, senza strutture operative né dipendenti, create esclusivamente per dichiarare crediti fiscali gonfiati. In un singolo caso, è stato accertato un credito fittizio pari a 100 milioni di euro in un solo anno.
A seguito delle verifiche, la Procura ha ottenuto dal GIP del Tribunale di Busto Arsizio un decreto di sequestro preventivo dei crediti falsamente generati. I provvedimenti sono stati notificati anche al Registro delle Imprese, rendendo impossibile l’utilizzo di quei crediti da parte dei soggetti coinvolti.
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