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Emergenza in tribunale
15.07.2025 - 16:42
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Mattinata di disagi martedì 15 luglio alla Cittadella della Giustizia in Piazzale Roma, a Venezia, dove l'intera attività del Tribunale si è fermata a causa dell'assenza d'acqua. Uffici inaccessibili, servizi igienici inutilizzabili e udienze sospese hanno caratterizzato l’intera mattinata. Una situazione che ha generato confusione e disagi tra avvocati, magistrati, dipendenti e cittadini in attesa di procedimenti.
La società Veritas, responsabile del servizio idrico, è intervenuta tempestivamente con una nota ufficiale per chiarire la propria estraneità all’accaduto. «Il tubo dell'acquedotto che approvvigiona il Tribunale corre all'interno della nostra sede di Sant'Andrea ed è perfettamente integro fino al contatore», ha spiegato l’azienda. «Oltre quel punto – prosegue la nota – la responsabilità ricade sull’utenza, come previsto per tutti i clienti».
Veritas ha anche precisato che i lavori attualmente in corso per collegare la rete idrica veneziana al nuovo acquedotto del Tronchetto sono fermi da venerdì e, in ogni caso, non interessano la linea che serve il Tribunale.
Secondo quanto emerso, il guasto sarebbe da attribuire a un malfunzionamento interno alla struttura, la cui gestione è affidata a una ditta incaricata dal Ministero della Giustizia. Inizialmente, sembrava che la posa di una nuova tubatura avesse risolto il problema, ma una volta rimesso in pressione l’impianto è emersa una seconda perdita, a valle del primo intervento.
I tecnici del Comune di Venezia si sono resi disponibili per collaborare con la ditta incaricata. I lavori di ripristino sono proseguiti nel pomeriggio con l’obiettivo di garantire la riapertura regolare del Tribunale quanto prima.
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