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Cronaca
17.07.2025 - 11:40
Foto di repertorio
Quella che sembrava una lite tra ragazzini fuori da una discoteca si è trasformata in una tragedia. Vladimir Radu, 39 anni, padre di famiglia e residente a Noale, ha perso la vita dopo essere stato colpito con un pugno in pieno volto mentre tentava di difendere il figlio 14enne. L’episodio è avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 giugno nel parcheggio dell’Area City di Mestre, una delle discoteche più frequentate della zona.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il figlio dell’uomo era coinvolto in un acceso diverbio con un giovane all’esterno del locale. Il padre, preoccupato per l’escalation del confronto, è intervenuto per sedare gli animi e proteggere il figlio. Ma uno dei presenti, un 24enne moldavo, visibilmente alterato, lo ha aggredito con un violento pugno al volto. Radu è caduto a terra, privo di sensi.
Trasportato d’urgenza all’ospedale dell’Angelo di Mestre, l’uomo è stato ricoverato in condizioni critiche. Il trauma aveva provocato una grave emorragia cerebrale. Nonostante gli sforzi dei medici, Vladimir Radu è deceduto il 23 giugno, due giorni dopo l’aggressione. Era conosciuto come un uomo tranquillo e molto legato alla famiglia. La notizia della sua morte ha sconvolto la comunità locale, che si è stretta attorno ai familiari.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Venezia, hanno permesso di identificare rapidamente l’autore del gesto: si tratta di un giovane moldavo di 24 anni, con precedenti per episodi di violenza. Dopo l’aggressione, avrebbe tentato un primo soccorso alla vittima, ma si è poi dileguato. È stato rintracciato e fermato agli inizi di luglio, anche grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza e ai controlli negli aeroporti della regione.
Il giudice ha disposto per lui l’obbligo di dimora nel comune di Spinea e il divieto di uscire tra le 20 e le 7, in attesa del processo. L’accusa è di omicidio preterintenzionale: il colpo, seppur non inferto con l’intenzione di uccidere, ha avuto conseguenze fatali.
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