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Allarme igiene

Insetti nel piatto all’ospedale di Borgo Trento, scoppia la polemica

La consigliera regionale Anna Maria Bigon (Pd) denuncia l’ennesimo episodio di gravi disservizi nella mensa dell’ospedale veronese. L’Aoui: “Agiremo contro i responsabili”

L'insetto trovato in un piatto della mensa

L'insetto trovato in un piatto della mensa

Un nuovo caso di scarsa igiene alimentare scuote l’Ospedale di Borgo Trento, dove è stata segnalata la presenza di insetti in un pasto destinato ai dipendenti. A denunciare l'accaduto è la consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon, che non ha usato mezzi termini: “Se confermata, la notizia del ritrovamento di insetti in un piatto rappresenta l’ennesimo episodio inaccettabile. È un insulto alla dignità e alla salute dei pazienti, oltre che l’ennesima dimostrazione che il servizio mensa non funziona”.

Bigon ricorda che episodi simili si erano già verificati nei mesi scorsi, con pasti freddi, carenze strutturali nelle cucine e persino la presenza di topi nella mensa provvisoria. “Intendo presentare una nuova richiesta di accesso agli atti – ha dichiarato – per conoscere le reali condizioni igienico-sanitarie, i risultati dei controlli effettuati da NAS e SIAN, e per individuare le responsabilità. Chiedo che si ritorni quanto prima a una cucina interna, con personale qualificato e attrezzature adeguate. Il pasto deve essere considerato parte integrante della cura, non un semplice servizio accessorio”.

Sulla vicenda è intervenuta anche l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata (Aoui), con una nota firmata da Giuseppina Montolli, direttore dell’Uoc Provveditorato. “L’insetto trovato – si legge – è una cimice di terra rinvenuta in un piatto di spinaci cotti servito alla mensa dipendenti. Aoui è parte lesa e agirà nei confronti della ditta fornitrice, poiché i pasti non vengono preparati all’interno dell’ospedale ma arrivano già pronti”.

I cibi destinati sia ai dipendenti che ai pazienti sono forniti dalla società Markas, spiega l'Aoui, che a sua volta si appoggia a un ulteriore soggetto per la preparazione delle monoporzioni. Queste vengono cucinate in un centro esterno, sigillate ermeticamente e aperte solo al momento della consumazione.

Bigon, intanto, promette battaglia: “Continuerò a seguire questa vicenda da vicino. Servono risposte immediate e un cambio di passo radicale, perché episodi del genere non accadano mai più”.

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