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Cronaca

Cartigliano, tragedia sul lavoro: operaio muore dopo giorni di agonia

La UIL Veneto rilancia l’allarme sicurezza: “Servono più controlli, formazione e un ritmo di lavoro sostenibile. Vogliamo un Veneto più lento e sicuro”

Non ce l’ha fatta l’operaio vittima di un grave incidente sul lavoro avvenuto nei giorni scorsi a Cartigliano, nel Vicentino. L’uomo, rimasto gravemente ferito durante il turno, è deceduto nonostante i tentativi dei medici di salvargli la vita. Un’altra tragedia che si aggiunge al lungo elenco di morti bianche nella regione Veneto.

A esprimere profondo cordoglio e preoccupazione è Roberto Toigo, segretario generale della UIL Veneto, che affida a una nota stampa il suo pensiero:

“Sono sconvolto. La notizia della morte dell’operaio mi addolora profondamente. La mia vicinanza va alla sua famiglia, ai colleghi, agli amici. Ma questa non può e non deve restare una semplice dichiarazione di rito: è il momento di agire con determinazione.”

Veneto in “zona arancione”: raddoppiano le morti sul lavoro

I dati più recenti dell’Osservatorio Vega restituiscono uno scenario allarmante: 38 morti sul lavoro registrate da gennaio a fine maggio 2025. Una cifra che rappresenta quasi il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“Il Veneto – denuncia Toigo – è oggi in zona arancione per incidenza di infortuni mortali e si conferma la seconda regione in Italia per numero di vittime sul lavoro, subito dopo la Lombardia. Vicenza e Padova sono le province più colpite, seguite da Venezia, Verona, Treviso e Rovigo.”

Un bilancio che il sindacato definisce “una strage silenziosa”, frutto di una cultura produttiva che ancora troppo spesso sacrifica la sicurezza in nome della velocità e del profitto.

La UIL: “Zero morti sul lavoro” non è uno slogan, ma una battaglia comune

La UIL Veneto, che da tempo porta avanti la campagna “Zero morti sul lavoro”, rilancia ora un nuovo messaggio: “Vogliamo un Veneto più lento”, dove i tempi del lavoro siano sostenibili, le pause rispettate, la formazione continua, i controlli frequenti e incisivi.

“Non bastano le parole, serve una presa di coscienza collettiva – insiste Toigo –. Dobbiamo lavorare fianco a fianco con istituzioni, aziende e ispettorati. La cultura della sicurezza deve diventare un pilastro in ogni fabbrica, in ogni cantiere, in ogni ufficio.”

La sicurezza non è un optional

Il sindacato chiede più risorse per la formazione, un rafforzamento degli ispettorati del lavoro, campagne di sensibilizzazione nelle scuole e un dialogo costante con le imprese per promuovere protocolli più rigidi e preventivi efficaci.

“L’attenzione su questo tema deve restare altissima – conclude Toigo –. Ogni incidente sul lavoro è una ferita alla dignità di tutti. Un territorio che cresce davvero è quello che mette al primo posto la vita delle persone.”

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